Con 389 notifiche inviate dal nostro Paese alla Ue, di cui otto su dieci (80%) hanno riguardato cibi provenienti dall’estero, sono aumentati del 31% gli allarmi alimentari in Italia. È quanto emerge dal dossier Coldiretti sulla “Black list dei cibi più pericolosi sugli scaffali” venduti in Italia, diffuso in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione della Coldiretti. Con l’aumento dei prezzi degli alimentari, fa sapere l’associazione, cresce infatti la presenza di cibi low cost importati, sulla base dell’ultimo Rapporto Annuale della Commissione Europea sul Sistema di allerta rapido europeo pubblicato nel 2022.
Carne di pollo low cost polacca, agrumi come mandarini e pompelmi dalla Turchia, peperoni sempre turchi, pepe nero brasiliano e semi di sesamo dall’India, di moda per le insalatone salutiste, sono ai primi posti primi della “black list” dei prodotti più pericolosi per la salute rilevati nella Ue, nella quale entrano per la prima volta anche le arance dall’Egitto. In testa alla classifica dei Paesi dai quali arrivano i prodotti più contaminati, fa sapere la Coldiretti, c’è la Turchia, presente per tre volte nella top-ten dei cibi più pericolosi e responsabile del 13% degli allarmi scattati in Europa. A seguire, l’India e la Polonia, imputabili per l’8% delle notifiche complessive, ma preoccupazioni vengono anche dalla Cina, che rappresenta quasi la metà delle notifiche relative ai materiali a contatto con gli alimenti, per la presenza di sostanze non autorizzate nei prodotti di plastica, come il bambù e la migrazione di ammine aromatiche, melamina e formaldeide.