Dai dati dell’Osservatorio Cida e Itinerari Previdenziali dedicato a entrate fiscali e finanziamento del sistema di protezione sociale emerge che il totale dei redditi prodotti nel 2020 e dichiarati nel 2021 ai fini Irpef è ammontato a 865,074 miliardi, in calo del 4,75% rispetto all’anno precedente. Mentre quasi la metà degli italiani (il 49,15%) non dichiara redditi, l’esiguo 12,99% dei contribuenti con redditi dai 35mila euro in su corrisponde da solo il 59,95% dell’imposta sui redditi delle persone fisiche.
Su 59.641.488 cittadini residenti in Italia dal 1° gennaio 2020 sono stati 41.180.529 quanti hanno presentato una dichiarazione dei redditi nel 2021 (con riferimento all’anno di imposta precedente). Eppure, il 79,2% degli italiani dichiara redditi fino a 29mila euro e corrisponde solo il 27,57% di tutta l’Irpef, e quindi un’imposta neppure sufficiente a coprire la spesa per le principali funzioni di welfare. A salire, la scomposizione mostra invece quei poco più di 5 milioni di versanti con redditi superiori ai 35mila euro che, nella sostanza, sostengono il peso del finanziamento del nostro welfare state.
Più precisamente, esaminando le dichiarazioni a partire dagli scaglioni di reddito più elevato, sopra i 100mila euro, l’Osservatorio individua solo l’1,21% dei contribuenti che, tuttavia, versa il 19,91% delle imposte. Sommando a questi contribuenti anche i titolari di redditi lordi da 55.000 a 100mila euro (che sono 1.385.974, il 3,37% del totale, e pagano il 18,14% del totale delle imposte), si ottiene che il 4,58% paga il 38,05% dell’Irpef.