“Manifesto per la Pace”, è l’iniziativa, la prima nel suo genere, che chiama a raccolta le imprese agricole, lanciata dall’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani. “Dall’immediata disponibilità per l’accoglienza dei profughi ucraini”, scrive l’Associazione, “rispondendo alle richieste di Comuni ed enti locali in Italia, alla raccolta di beni di prima necessità come prodotti per l’infanzia con il Banco Alimentare e la Caritas”.
Il cessare il fuoco
Da Nord a Sud del Paese e sin dall’inizio del conflitto con la Russia, sono state queste solo alcune delle iniziative di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che lancia, da Assisi,
anche il “Manifesto per la Pace” il primo, a livello nazionale, “a firma della categoria e come rinnovato appello, più forte e corale, al cessate il fuoco”. Dalla culla del francescanesimo, in occasione dell’annuale
Assemblea dal titolo “Prima di tutto la Pace!” arriva, dunque, da Anp-Cia, “la ferma condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e l’impegno formale, nero su bianco, affinché resti alta l’attenzione soprattutto sulle terribili ripercussioni sociali ed economiche di una guerra che ha già fatto decine di migliaia di morti, tra civili e soldati, e oltre 6 milioni di sfollati”.
Gli aiuti alle popolazioni
Una mano tesa da parte di Anp-Cia e suoi 400 mila iscritti in tutta Italia, “nei confronti delle popolazioni coinvolte, vittime allo stesso modo di una logica perversa e crudele di sopraffazione che se non
fermata, finirà per costare, solo all’Ucraina, più di 11 milioni di poveri”. “Un’escalation delle tensioni”, sottolinea l Cia-Agricoltori, “che ha già fatto chiudere oltre il 50% delle imprese nazionali e messo
in estrema difficoltà le restanti, dovendo fare i conti con città distrutte, infrastrutture ed edifici bombardati e per danni che superano i 300 miliardi di dollari. E, ancora, strade inutilizzabili per 25 mila km e almeno 10 anni davanti, prima di poter tornare a coltivare nell’Ucraina granaio d’Europa”.
Aumenti, speculazioni e povertà
Una tragedia ricorda la Confederazione italiana degli agricoltori, dalle proporzioni enormi le cui conseguenze stanno pesando a livello globale, prima di tutto in Italia. “Da mesi, i rincari sulle materie prime, soprattutto di luce e gas per rischi e speculazioni sulle forniture, e i costi di produzione, trasformazione e logistica fuori misura, stanno compromettendo la tenuta di tante imprese sul territorio”, scrive la Confederazione, “Inoltre, il balzo dell’inflazione schizzata fino a 12 punti percentuali (+11,8%) a novembre, sta avendo effetti devastanti sul portafoglio degli italiani che da inizio 2022 hanno speso 9,7 miliardi in più per il carrello della spesa alimentare e sta incrementando non solo le disuguaglianze, ma anche le situazioni di indigenza, già ai
massimi storici con 5,6 milioni di persone in povertà assoluta nell’ultimo anno”.
Il Manifesto per la Pace
Per Anp-Cia con il “Manifesto per la Pace” “serve quel dialogo tra grandi potenze, più volte sollecitato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e Governi a lavoro su trattative concrete, incessantemente richiamati, da Papa Francesco, alla fine degli armamenti. “Occorre ogni sforzo possibile”, dice Anp-Cia, “per attivare la diplomazia e affermare il valore fondamentale della pace nella coscienza morale e sociale delle persone, guardando al destino, tutto da ricostruire, di intere popolazioni in territori di conflitto, non solo a
Est dell’Europa”, osserva la Cia-Agricoltori, “E’ alla costruzione di una nuova organizzazione economica, capace di produrre coesione, giustizia sociale, rispetto dell’ambiente e più attenzione ai diritti, che guarda l’Associazione nazionale pensionati di Cia, ben consapevole del ruolo che su questo fronte, negli anni del dopoguerra, ha sempre avuto in Italia, proprio il mondo agricolo, contribuendo al rafforzamento della democrazia”.
L’impegno della Confederazione
Per questo, proprio da Assisi, la Anp-Cia chiama a raccolta voci autorevoli del panorama nazionale, a cominciare da Padre Enzo Fortunato, Emanuele Fiano e Pietro Del Re a Francesca Di Maolo, presidente Istituto Serafico di Assisi e Flavio Lotti, coordinatore nazionale “Tavola della Pace”, Comitato promotore della “Marcia PerugiAssisi”, realtà che, da oggi, possono contare sull’adesione di Anp-Cia.
Presenze e riflessioni
“Siamo in 250 ad Assisi”, commenta detto il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, “per ribadire la missione dell’Associazione dei pensionati a sostegno della pace. Costituisce il primo punto del nostro ultimo documento assembleare e continueremo ad anteporla a tutto, ora anche con un Manifesto, perché cruciale alla democrazia, contro ogni sopraffazione, a tutela della sicurezza alimentare tra i diritti inalienabile, ma purtroppo oggi strumento di ricatto e pressioni”.
“E’ sempre più urgente proseguire e intensificare lo sforzo diplomatico per fermare la guerra in Ucraina”, propone il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, “Contro un conflitto che non accenna a placarsi, è
necessario riaffermare universalmente l’impegno per la pace. Capi di Stato, istituzioni, organizzazioni facciano fronte comune”, osserva Fini, “per far finire questa tragedia che vede famiglie e imprese pagare
un prezzo altissimo e non più accettabile. La pace si costruisce solo insieme”.
Ridurre la povera il vero impegno
“L’economia non può continuare cos”, spiega Padre Enzo Fortunato, “a sostenere i ricchi e indebolire chi vive già in povertà. Siamo a un punto di non ritorno, o si cambia o si muore. Una politica seria dovrebbe, quindi, misurarsi su questo obiettivo: ridurre la povertà.
Serve la pace, che genera giustizia e benessere”. “La vicinanza e l’adesione che ci arriva così forte dai pensionati di Anp-Cia ha un valore unico e tangibile”, evidenzia Flavio Lotti, – coordinatore nazionale ‘Tavola della Pace’, Comitato promotore ‘Marcia PerugiAssisi’ – “Continuiamo un cammino insieme che si deve nutrire di vita e cura dei fragili e dell’ambiente. Nessuno sa farlo meglio degli agricoltori, risorsa preziosa per la pace, che dobbiamo costruire prima di tutto come persone, ogni giorno”.