L’Italia delle “invenzioni” continua a crescere in Europa con un incremento del +2% delle domande di brevetto per le nuove tecnologie pubblicate dall’EPO (European Patent Office) nel 2021 rispetto al 2020, registrando 90 brevetti in più. Come mostra l’ultima analisi effettuata da Unioncamere-Dintec, la parte più rilevante lo scorso anno l’hanno fatta le tecnologie farmaceutiche, la biotecnologia e la chimica, che registrano un incremento del 9,5% rispetto all’anno precedente.
Nel complesso, le domande italiane di brevetto pubblicate dall’EPO nel 2021 sono 4.555. “I dati sui brevetti italiani in Europa e nel mondo evidenziano la capacità delle nostre imprese di competere con l’innovazione dei prodotti e si manifesta in modo ancora più intenso su scala internazionale. Nel 2020, infatti, sono oltre 10mila i brevetti italiani depositati alla Word Intellectual Property Organization (WIPO); un dato che aiuta ad avere una idea più chiara dell’attitudine alla ricerca del nostro sistema produttivo e della sua reale capacità di competere a livello globale”, sottolinea il presidente di Unioncamere Andrea Prete.
L’analisi per macro-classi tecnologiche delle 4.555 domande di brevetto europeo pubblicate nel 2021 evidenzia che grazie alla crescita straordinaria del 9,5% rispetto al 2020, le tecnologie chimico-farmaceutiche che assommano 955 brevetti (+rispetto al 2020) e concentrare il 21% della capacità innovativa italiana in Europa. A seguire in termini di dinamica, le tecnologie elettriche ed elettroniche, che, con 499 invenzioni pubblicate, crescono del 4,8% rispetto all’anno precedente. In termini assoluti, però, il contributo maggiore alla brevettazione italiana è sempre quello delle tecnologie della meccanica e dei trasporti: con 1.790 domande di brevetto pubblicate, in lieve diminuzione rispetto al 2020 (-0,8%). Un altro 14% concerne l’insieme delle tecnologie e delle strumentazioni di misurazione e controllo.
Nel 2021, con 2.746 brevetti, le tecnologie meccaniche e dei trasporti e quelle chimiche e farmaceutiche concentrano il 60% del totale. L’analisi per campo tecnologico mostra che nel 2021 il campo delle “necessità umane” e quello delle “tecniche industriali e trasporti”, con 2.458 brevetti pubblicati, assorbono il 54% della capacità inventiva made in Italy. Nel primo rientrano i brevetti relativi a diversi ambiti di attività, dall’agricoltura all’abbigliamento, passando per il tabacco e lo sport; il secondo riguarda, invece, le tecnologie della manifattura e quelle dell’automotive.