Richieste esaudite, per la Cia-Agricoltori, il Governo ha raccolto le indicazioni, quelle almeno sul lavoro stagionale, questione che rappresenta oltre alla carenza di maestranze, un problema di norme e di burocrazia fiscale, che ora appaiono risolte.
Norme lavoro, scelte condivise
“Bene i bonus lavoro, sono state accolte le nostre istanze”, sottolinea la Confederazione. “Condividiamo pienamente la scelta di prorogare il taglio del cuneo fiscale per il 2023 fino al 3% per i redditi più bassi,
così come consideriamo positiva la detassazione al 5% per i premi di produttività fino a 3 mila euro”, commenta il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, nell’illustrare la legge di
Bilancio, presentata dal Governo Meloni. La Confederazione, tuttavia, si riserva un giudizio più ampio in attesa del testo ufficiale per una più “puntuale valutazione”.
Estendere le agevolazioni
“Come prossimo passo, bisogna accelerare sulla disciplina in ambito agricolo”, aggiunge poi Fini, “le agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato andrebbero estese anche per i rapporti a tempo
determinato, visto che in agricoltura la maggior parte dei lavoratori è assunta per pochi mesi”.
Incentivare la manodopera
Nel frattempo, dunque, il presidente nazionale della Confederazione degli agricoltori ricorda l’urgenza di “strumenti di flessibilità per recuperare manodopera nel settore agricolo. Serve un meccanismo
semplificato”, puntualizza, “sia per le imprese che per i lavoratori. Va superato il gap tra domanda e offerta di lavoro e agevolato l’incontro tra le parti”.
Pronti a collaborare
Su questo aspetto la Cia annuncia che c’è ampia disponibilità collaborare con l’esecutivo e i sindacati. “Ciò che occorre e ci vedrà impegnati senza sosta”, conclude Fini, “è la costruzione di uno strumento trasparente e agevole per tutelare il settore e chi vi opera, garantire all’agricoltura la sua continuità”.