La presidente della Bce Lagarde ha affermato allo European Banking Congress che “La Banca centrale europea farà in modo che una fase di alta inflazione non alimenti le aspettative di inflazione, consentendo il consolidamento di un’inflazione troppo alta. Abbiamo agito con decisione, alzando i tassi di 200 punti base, e prevediamo di alzare ulteriormente i tassi fino ai livelli necessari per garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al nostro obiettivo di medio termine del 2%”. Ha inoltre annunciato che “è ora di ridurre il portafoglio di bond” della Banca centrale europea. Le ripercussioni sui titoli di Stato sono state immediate: il rendimento del Btp decennale è al 4,03% dopo due giornate passate sotto la soglia del 4%.
Con l’economia dell’area euro entrata in una nuova fase di alta inflazione, “è opportuno che il bilancio, in modo misurato e prevedibile, sia normalizzato”, ha detto Lagarde riferendosi ai titoli nel portafoglio della banca centrale acquisiti durante gli anni del quantitative easing.
Evitare il rischio recessione
Ancora una volta la Presidente del board di Francoforte è tornata ad affermare che l’inflazione nell’area dell’euro è troppo elevata, soprattutto dopo aver raggiunto le due cifre in ottobre, la prima volta dall’inizio dell’unione monetaria. Ciò che ora bisogna evitare secondo la presidente è che l’inflazione rimanga così elevate troppo a lungo. Infatti, sebbene i recenti dati sulla crescita del prodotto interno lordo abbiano sorpreso al rialzo, il rischio di recessione è aumentato.
Dollaro e inflazione Usa: i dati dall’altro lato dell’Oceano
Nelle ultime settimane, il Dollar Index ha conseguito due dei cali più bruschi dal 2016, con dinamica che tende a verificarsi in occasione di movimenti cruciali. Questi movimenti sono sicuramente correlati all’andamento dell’inflazione statunitense e ai tassi. Per quanto riguarda l’inflazione, i dati dell’indice CPI di ottobre sono stati al di sotto delle aspettative, attestandosi al 7,7% a/a (headline) e al 6,3% a/a (core). Il rallentamento del dato core, sia su base annua che mensile, è esattamente ciò di cui il dollaro USA aveva bisogno per indebolirsi, poiché segnala una moderazione delle pressioni inflazionistiche sottostanti negli Stati Uniti. Il tasso annualizzato dei dati CPI core di ottobre si aggira intorno al 3,6%, il che rappresenta sicuramente un passo nella giusta direzione, anche se i dati sono caratterizzati da un notevole rumore di fondo e volatilità. Le aspettative sui tassi si sono ridotte – gli Overnight Index Swap (OIS) mostrano ora un’aspettativa di rialzo dei tassi della Fed di 50 punti base a dicembre, in calo rispetto all’attesa di rialzo dei tassi di 75 punti base di qualche giorno fa. Molti analisti prevedono ora un tasso terminale di circa il 4,75%, il che farebbe presupporre una possibile fine della fase di aumento all’inizio del 2023.
Le scelte d’investimento tra incertezza e opportunità
Un’indagine dell’Osservatorio della Commissione nazionale per le società e la Borsa sulle scelte di investimento delle famiglie italiane (Sifi), contenuta nel Quaderno Consob della collana Finanza sostenibile, rivela che cresce l’interesse degli investitori retail nei confronti degli investimenti sostenibili. La quota di investitori che si dichiarano disposti a considerare strumenti finanziari con caratteristiche di sostenibilità passa dal 60% del 2019 al 74% circa del 2021.
Poi è arrivato il 2022, che tutti conosciamo: l’incertezza è aumentata e le strategie per approfittare della volatilità, a seconda del grado di rischio, sono tantissime. Btp con rendimenti stellari (a causa della perdita consistente di valore di quelli già sul mercato), listini azionari con drawdown che non si vedevano da anni (importante occasione per accumulare, ad esempio tramite i pac); strategie consigliate dagli analisti tra le più alle mento note (bottom up; Minimum volaitiity, etc etc).
Quello che rimane sempre valido è: definizione degli obiettivi; rispetto del proprio profilo di rischio, rispetto degli orizzonti temporali associati ad ogni singolo investimento.