A margine della presentazione del Tavolo Tecnico FNOMCEO e INAIL, di qualche giorno fa, per le questioni assicurative, di tutela e di prevenzione di interesse della platea degli oltre 400.000 medici operanti nel nostro Paese, è stato rilanciato quanto prospettato prima della pandemia da Covid (discorso sospeso per ovvi motivi), per i circa settantamila sanitari in servizio come Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e i medici della Continuità Assistenziale che potrebbero beneficiare tra non molto della copertura assicurativa Inail contro gli Infortuni sul Lavoro e le Malattie Professionali come i loro colleghi in attività di dipendenti del Servizio Sanitario Locale.
Il tavolo di lavoro tecnico che già ha stilato un primo programma di questioni da approfondire e sviluppare, è coordinato da Domenico Della Porta in rappresentanza della FNOMCEO e da Patrizio Rossi, dell’INAIL.
La lungimiranza e l’intuizione di Filippo Anelli, presidente FNOMCeO, che ha attivato un canale di approfondimento per avviare una concreta riflessione sulla vicenda, da una parte, e la sensibilità ad affrontare la questione, manifestata da Inail dall’altra, consentiranno di portare a soluzione una annosa disparità tra gli operatori coprotagonisti del Servizio Sanitario Nazionale di fronte ai non pochi rischi lavorativi presenti in questo delicato comparto, tra cui anche quello relativo ad aggressioni e violenze del personale e al successivo reinserimento lavorativo delle vittime.
L’interesse, la volontà e l’attenzione dei due Enti di portare a compimento i propositi del tavolo di lavoro, è stata confermata dalla presenza per la Fnomceo del presidente Anelli, di Giovanni Leone vicepresidente, Roberto Monaco Segretario, Emilio Montaldo presidente OMCEO Cagliari e per l’Inail il presidente Franco Bettoni, il direttore generale Andrea Tardiola, Giuseppe Mazzetti, direttore Risorse Umane, Agatino Cariola direttore Rapporto Assicurativo.
Indubbiamente la recente sentenza della Cassazione, la 1663/2020 (che ha visto per i rider, i poliziotti, i vigili del fuoco ed altri professionisti impegnati ad una attività con mono committenza, l’accesso all’assicurazione Inail) ha aperto un reale spiraglio anche per i sanitari convenzionati con SSN, chiamati a svolgere una attività assimilata a lavoro “parasubordinato”.
Lo stesso Presidente Bettoni ha sottolineato l’orientamento dell’Istituto, affermando di essere pronti dal punto di vista tecnico e finanziario. “Bastano piccoli ritocchi a qualche articolo del Testo unico”.
L’Istituto, assicura Bettoni, è pronto a sostenere questa svolta: “Possiamo garantire una definizione dei profili tariffari in tempi certi e brevi per moltissime attività che si svolgono senza subordinazione. E dal punto di vista finanziario ricordo solo che chiudiamo con avanzi di bilancio costanti”.
Con la copertura Inail saranno gestite per i convenzionati, in egual modo al personale dipendente del SSN soprattutto, le conseguenze di quelle patologie da lavoro non tabellate, per le quali vige, da parte di chi ne chiede il riconoscimento, l’onere della prova. Tra queste rientrano senza dubbio, le tecnopatie da aggressioni e violenze, afferenti alle cosiddette malattie da “costrittività organizzativa” le cui conseguenze sono: assenteismo, insoddisfazione, riduzione dell’impegno lavorativo
I coordinatori del tavolo Rossi e Della Porta hanno messo in evidenza anche gli altri obiettivi cui si mirerà attraverso azioni che riguardano lo stress e il disagio lavorativo degli operatori sanitari. Saranno forniti approfondimenti in merito agli esiti, stratificare il rischio circoscrivendolo e fornire strumenti per la prevenzione di stress lavoro correlato e delle violenze sugli operatori sanitari, rinviando alla metodologia Dimeila già in uso. È notorio che si abbassano anche la performance e la produttività degli operatori sanitari in relazione alla gravità dello stress. Pertanto dovrebbero essere avviate delle sistematiche strategie di prevenzione e campagne di formazione/informazione al fine di anticipare l’esordio di malattie conclamate, per cui l’Inail può investire risorse a servizio del progetto.
È stata posta l’attenzione anche sui tumori professionali e le patologie muscolo scheletriche, sottolineando l’importanza di una campagna per l’individuazione e la denuncia delle patologie a genesi professionale, spesso misconosciute e quindi sottostimate nella reale incidenza nella popolazione lavorativa, attraverso il diretto coinvolgimento dei MMG e dei medici ospedalieri.
Non sarà tralasciato l’aspetto formativo dei medici utilizzando piattaforme già in uso a a Fnomceo ed Inail per la presa in carico dei medici vittime di aggressioni durante il loro lavoro per la gestione nelle prime settimane, il recupero fisico psicologico e la riabilitazione multiassiale già in uso negli ambulatori Inail per gli affetti da postumi di contagio Covid, estesa anche ai post-aggrediti.