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CARO VITA AUMENTANO I PREZZI, SALE L'INFLAZIONE, SUPERMERCATO, CARRELLO VUOTO

A ottobre l’inflazione ha sfiorato quella del 1984

mercoledì, 16 Novembre 2022
1 minuto di lettura

L’ Inflazione è ancora in salita e nel mese di ottobre 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, registri un aumento del 3,4% su base mensile e dell’11,8% su base annua (da +8,9% del mese precedente). Lo rende noto l’Istat, precisando che bisogna risalire a marzo 1984 (quando fu del +11,9%) per registrare una variazione tendenziale dell’indice generale maggiore. La forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei Beni energetici la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +71,1% di ottobre, sia regolamentati (da +47,7% a +51,6%) sia non regolamentati (da +41,2% a +79,4%), e in misura minore ai prezzi dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,3%) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%).

L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,0% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,9%. Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +12,5% a +17,6%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (da +3,9% a +3,8%); si amplia in misura marcata, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,6 di settembre a -13,8 punti percentuali). Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +10,9% a +12,6%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,9%). “L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni Energetici non regolamentati (+28,3%), ai Beni energetici regolamentati (+20,0%) e in misura minore a quelli degli Alimentari non lavorati (+2,4%), degli Alimentari lavorati (+1,6%), dei Beni non durevoli (+0,7%) e dei Beni durevoli (+0,6%); in calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,8%)”, sottolinea Istat.

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