Durante un panel dal titolo “Dinamiche competitive per l’agroalimentare e lo sviluppo territoriale” svoltosi a Sharm el-Sheikh nell’ambito della Cop27 è stato annunciato che la domanda globale di cibo aumenterà del 70% entro il 2050 e per soddisfarla saranno necessari almeno 80 miliardi di dollari di investimenti annuali.
Secondo i rapporti della Fao del 2020, con una popolazione mondiale di oltre 9,7 miliardi di persone prevista entro il 2050 una persona su quattro a livello globale (quindi quasi 2 miliardi) è a rischio di carenza alimentare, 770 milioni rischiano la denutrizione, mentre 1,5 miliardi di esseri umani vivranno su un suolo con un contenuto salino troppo elevato per essere fertile.
Ad oggi, la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi di abitanti, secondo una stima ufficiale delle Nazioni Unite, un passo che definisce una importante pietra miliare nello sviluppo umano e un monito della “nostra responsabilità condivisa di prenderci cura del nostro pianeta. Per l’Onu, questa crescita senza precedenti è il risultato di un graduale aumento della durata della vita grazie ai progressi della sanità pubblica, dell’alimentazione, dell’igiene e della medicina.