Secondo i dati dell’Inps, nel 2021 i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) con almeno una giornata retribuita nell’anno sono stati 16.226.258 (+3,5% rispetto all’anno 2020), con una retribuzione media di 21.868 euro e una media di 235 giornate retribuite. Gli operai (8.894.792 lavoratori) rappresentano il 55,0% del totale, contro il 37% degli impiegati, il 4% degli apprendisti, il 3% dei quadri e l’1% dei dirigenti e altre qualifiche. Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,6% della distribuzione. La retribuzione media annua nel 2021, pari a 21.868 euro nel complesso, aumenta al crescere dell’età, almeno fino alla classe 55-59 anni, ed è costantemente più alta per il genere maschile (25.224 euro contro 17.316 euro per le femmine).
Nel 2021, quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (31,8%) lavora nelle regioni del Nord-ovest; segue il Nord-est con il 23,6%, il Centro con il 20,7%, il Sud con il 16,7%, le Isole con il 7,1%, mentre solo lo 0,1% lavora all’estero. Le retribuzioni medie nel 2021 presentano valori più elevati nelle due ripartizioni del Nord, rispettivamente 25.930 euro nel Nord-ovest e 23.151 nel Nord-est. Il Centro si attesta su una media di 21.041 euro, mentre per Sud e Isole si riscontrano, rispettivamente, medie di 15.842 e 15.564 euro. Nel 2021 il numero di lavoratori dipendenti intermittenti con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 588.752 (+8,4% rispetto al 2020). A livello territoriale quasi i due terzi dei lavoratori intermittenti (65,4%) lavorano nelle regioni del Nord, mentre gli intermittenti nel Mezzogiorno (Sud più Isole) costituiscono il 13,2% del totale.