Con la revisione del quadro delle misure restrittive in risposta alle attività di trivellazione non autorizzate della Turchia nel Mediterraneo orientale, il Consiglio europeo ha adottato una decisione che proroga il regime in vigore per un anno, fino al 12 novembre 2023. L’Unione europea manterrà quindi la sua capacità di imporre misure restrittive mirate a persone responsabili o coinvolte in attività di trivellazione non autorizzata di idrocarburi nel Mediterraneo orientale, altamente nocive per l’ecosistema marino.
Le sanzioni consistono in un divieto di viaggio nell’Ue e in un congelamento dei beni per le persone ed entità. Inoltre, alle persone e alle entità dell’Ue è vietato mettere fondi a disposizione delle persone elencate. Attualmente due persone sono soggette a sanzioni. L’ambiente marino è quello a soffrire maggiormente a causa delle trivellazioni che ogni anno danneggia sempre più l’ecosistema del Mediterraneo cambiandolo in peggio nel tempo.