La Commissione europea ha dato il via libera all’erogazione della seconda tranche da 21 miliardi di euro del Pnrr italiano. L’esborso fa seguito alla richiesta dell’Italia avanzata alla fine del giugno scorso e alla valutazione positiva alla richiesta di pagamento comunicata dalla Commissione lo scorso 27 settembre. Per ottenere la seconda tranche l’Italia ha dovuto completare 44 ‘milestones’ (obiettivi qualitativi) e 1 target (obiettivo quantitativo).
La tabella di marcia, completata con successo, prevedeva tra le riforme principali quella della pubblica amministrazione, dell’istruzione e dell’economia circolare, mentre tra gli investimenti ci sono quelli sulla banda ultra-larga e il 5G, R&D, l’inclusione sociale e l’assistenza sanitaria territoriale. Molte riforme, come quella della P.A. e dell’istruzione, richiederanno altri passaggi da completare entro il prossimo anno.
L’attuazione del piano, secondo quanto si apprende, è finora andata molto bene, soprattutto considerando la considerevole dimensione del Pnrr italiano rispetto a quello degli altri Paesi. Si tratta di un piano ambizioso che, secondo gli addetti ai lavori, richiede un’attenzione costante sia da parte delle autorità italiane che di quelle europee. Tanto che Bruxelles invierà una missione a Roma, per fare il punto della situazione, a inizio dicembre. Anche per capire come attuare la parte di investimenti relativi a Repower EU.