“Il nuovo scenario finanziario che si profila per le famiglie e imprese italiane, è sempre più buio”. Il rilievo che assume il carattere di una certezza, arriva dalla autorevole Federazione autonoma dei bancari italiani. La Fabi, infatti, realizza una previsione sulla scia della decisione della Banca centrale europea di rialzare i tassi d’interesse, una mossa che ha un effetto domino sul costo dei mutui e più in generale, come indicano gli analisti finanziari, sulla sostenibilità economica del debito delle famiglie. La sintesi fatta è quella di “meno credito e a costi sempre più sostenuti”. Una spia in tal senso arriva dalla previsione sugli interessi dei mutui ipotecari, “è possibile immaginare che sforino la soglia del 5%”, evidenzia la Federazione.
L’analisi della Fabi
“A distanza di neanche due mesi dalla prima mossa della Bce, e in uno stato di vulnerabilità economica ormai diffusa, la rapidità con cui si sta realizzando il piano record dei tassi dell’Eurotower comincia, dunque, a generare un clima di sfiducia, con forti implicazioni sociali e finanziarie per famiglie e imprese”, sottolinea la Federazione autonoma dei bancari italiani, “Se, infatti, la tradizionale cautela degli italiani nel ricorrere al credito bancario ha lasciato spazio negli ultimi anni a un maggiore interesse ad indebitarsi, con la complicità di tassi favorevoli e agevolazioni fiscali”.
La corsa dei debiti e dei tassi
A impensierire la Federazione sono i dati sui prestiti di fine estate chiesti da famiglie e imprese che, nella valutazione della Fabi, “rappresentano un segnale di discontinuità e di preoccupazione, perché subiscono i primi effetti del rincaro dei tassi europei e, soprattutto, i timori per quelli che ancora dovranno realizzarsi”.
Nuove erogazioni e spread
“Dai tassi per le nuove erogazioni, che potrebbero sforare il tetto del 5% già nei prossimi mesi, all’aumento dello spread che incombe sui prestiti già concessi a tasso variabile”, osserva la Federazione autonoma dei bancari italiani, “il nuovo scenario finanziario che si profila per le famiglie e imprese italiane, è sempre più buio”.
Il rilievo della Federazione
Per gli analisti della Fabi i tempi di una politica monetaria favorevole sono tramontati, mentre oggi subentra la decisione della Bce nel rialzare i tassi. L’obiettivo della Banca centrale è calmierare il fenomeno dell’inflazione, ma di rovescio c’è l’inasprimento delle condizioni sui mutui. In questo contesto l’Italia, nella previsione della Fabi, rispetto agli altri paesi europei corre il rischio di mettere a dura prova la sostenibilità finanziaria del debito delle famiglie.
Il rischio povertà e usura
L’analisi della Federazione si concentra nell’indicare le differenze tra il costo dei mutui in Italia e in Europa. Per i finanziamenti dedicati all’acquisto della casa, alle famiglie italiane è richiesto un tasso di interesse medio del 2,62% per scadenza fino a 5 anni, contro un livello medio dell’1,58% delle famiglie francesi e del 2,27% per quelle spagnole: in pratica, in Italia gli interessi sono quasi il doppio rispetto alla Francia e comunque più alti rispetto alla Spagna. Inoltre per la Fabi le imprese e le famiglie italiane di fronte a condizioni difficili e di sovraindebitamento potrebbero essere soggetti a rischio di povertà e di usura. Infine il segretario generale della Fabi, Sileoni, invita il governo a potenziare “il Fondo di garanzia per aiutare i giovani a comprare casa”.