sabato, 23 Novembre, 2024
Politica

30 miliardi per le bollette. Rave? Cambiare si può

La Nota al Documento economico e finanziario ha ottenuto il semaforo verde dal Consiglio dei ministri. Il documento contiene i valori aggiornati, tendenziali e programmatici, di finanza pubblica e del quadro macroeconomico. Il Cdm ha aggiornato il quadro programmatico – il governo Draghi aveva indicato solo il quadro tendenziale, – la sorpresa positiva è il Pil che stando alle proiezioni (anche prudenziali) è confermato al +0,6%. Una stima dunque cauta anche sé positiva. Le attese relative al terzo trimestre erano infatti di una crescita di +0.5%.
Il Cdm ha reso noto le stime sulla crescita del Prodotto interno che quest’anno di attesterà sul 3,7%, per poi frenare nel 2023 allo 0,6% programmatico. La crescita di quest’anno, si fa presente, è stata rivista al rialzo rispetto al tendenziale del precedente documento messo a punto dal governo Draghi 3,3%.

Meloni risorse per 30 miliardi

“Nella Nadef”, sottolinea il premier al termine del Cdm, “abbiamo previsto un indebitamento netto al 4,5% che poi va a calare fino al 3% nel 2025, e questo ci consente di liberare 22- 23 miliardi che ugualmente intendiamo usare in via esclusiva per il caro energia. In totale, con la Nadef individuiamo 30 miliardi per il caro energia fino al 2023″, fa presente Giorgia Meloni.
“Noi riusciamo, per il 2022, a liberare grazie all’extragettito dell’Iva e a un terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo che la prossima settimana vorremmo utilizzare sul caro energia”.

Il Parlamento approvi presto

Il presidente del Consiglio sottolinea anche la rapidità degli interventi. Il tempo infatti stringe. “Il 24 novembre ci sarà un nuovo consiglio dei ministri dell’Energia, abbiamo molto acceso i riflettori
per dare risposte concrete, il prezzo del gas sta scendendo, anche per la presa in carico della Ue della materia, ma dobbiamo dare segnali seri e concreti”. “Intanto”, osserva Giorgia Meloni, “noi ci dobbiamo mettere in sicurezza. Faccio appello al Parlamento che approvi il testo al più presto”.

Giorgetti: interventi sostenibili

Presente in conferenza stampa anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che osserva, “Nella Nadef l’obiettivo è di mitigare gli effetti del caro energia su famiglie e imprese e su cui si concentra
larga parte degli interventi con approccio prudente, realistico e sostenibile”.

Lo stato dell’economia

Il Cdm ha fatto il punto sull’indebitamento con una soglia indicata al 4,5% del Pil, tuttavia la stima tendenziale con ulteriori aggiornamenti previsionali potrebbe scendere al 3,4%. Lo spazio di manovra finanziario diverrebbe più ampio, per il prossimo anno la previsione è di oltre 21 miliardi. Un sovrappiù
di risorse che sono destinate a finanziare il pacchetto di aiuti per famiglie e imprese fino alla fine dell’anno.

Dote finanziaria più cospicua

Il ‘tesoretto’ di 9,4 miliardi lasciato dal precedente governo potrebbe ampliarsi con una dote aggiuntiva di 5-9 miliardi. Maggiori risorse che permetteranno al governo di chiedere l’autorizzazione all’utilizzo della maggiore dote alle Camere. il Senato potrebbe decidere già entro il 10 novembre. Al decreto aiuti dovrebbero andare 7-10 miliardi, necessari per prorogare fino a fine anno i crediti di imposta per le imprese energivore e lo sconto benzina (in scadenza il 18 novembre). Nel Cdm si è previsto che altre misure sono al vaglio, dal rafforzamento del bonus sociale allo scudo per chi non riesce a pagare le bollette.

Decreto Calabria, la proroga

Il primo ad essere soddisfatto della decisione del Cdm è Presidente della Regione Calabria, Occhiuto. “Il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga del decreto Calabria. Questa decisione rappresenta un segno di attenzione vera da parte del governo nei confronti della nostra Regione e soprattutto nei confronti del diritto alla salute dei calabresi. Ringrazio il premier Meloni, il vice premier Tajani, i ministri Giorgetti e Schillaci, e tutto l’esecutivo per la sensibilità dimostrata. Con l’intera struttura commissariale avremo così la
possibilità di proseguire quell’imponente lavoro di riorganizzazione e razionalizzazione avviato in questi mesi e finalizzato a due obiettivi principali: porre ordine al piano contabile e alla ricostruzione del
debito, e imprimere una svolta nell’ambito delle risorse umane e del superamento del precariato. Ci siamo posti un orizzonte d’azione impegnativo, quello di una sanità che operi nel segno dell’efficienza, del giusto equilibrio fra costi-benefici, che ponga al centro la tutela della salute dei calabresi e i doverosi livelli di assistenza, e per realizzare tutto ciò abbiamo bisogno del tempo e degli strumenti necessari. La proroga di sei mesi del decreto Calabria va sicuramente in questa direzione ed è doveroso da parte nostra dare atto di una preziosa sinergia d’intenti e d’azione fra Regione Calabria e governo nazionale”.

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