Primo appuntamento con una agenda fitta di questioni sulle quali trovare una intesa con i vertici istituzionali dell’Unione. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni vedrà alle 16.30 Roberta Metsola, presidente del Parlamento Ue; un’ora dopo il faccia a faccia più atteso con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Alle 19 il giro terminerà con il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.
Faccia a faccia e chiarimenti
Le premesse sono quelle di un vertice non solo per una stretta di mano di augurio, ma sarà utile per mettere a punto questioni irrisolte e chiarire temi a cui l’Italia tiene in modo particolare: la crisi energetica, il prezzo del gas, la guerra e il sostegno all’Ucraina, l’attuazione del programma Next Generation UE e le politiche di
coesione. Il presidente del Consiglio arriva a Bruxelles “pronta a collaborare”, tuttavia sa che su di lei è acceso un faro di attenzione nazionale e internazionale. Gli occhi sono puntati sul premier e sul suo Governo dove ci sono personalità che possono in ogni momento innescare quel “passo falso” atteso dalle opposizioni.
L’agenda, partenza in salita
Lo stile che il presidente del Consiglio italiano assumerà, stando alle anticipazioni, sarà diretto e, forse, anche polemico, nell’indicare ritardi e la prolungata discussione dei Paesi dell’Unione sulle emergenze rimaste al palo. Ad iniziare dal mancato tetto al prezzo del gas e di riflesso sulla crescita del pezzo delle bollette. Ieri il premier ha increspato le acque non facendo mistero che porterà a Bruxelles le questioni irrisolte. Che, se dovessero rimanere ancora tali, o in balia di discussioni interminabili, l’Italia prenderà una decisione autonoma. “I pochi soldi che ci sono serviranno a coprire il taglio delle bollette per chi è in difficoltà. Se l’Europa”, annuncia Meloni, “non riuscisse a tagliare l’allineamento del costo del gas da quello dell’energia elettrica, che è fonte di grandi speculazioni, lo faremo noi”.
Politica estera e Bolkestein
Il premier ieri ha insistito su due temi divisivi con l’Unione. La mancanza di una politica estera dell’Europa, e “l’imposizione” di norme inflitte all’Italia che altri Paesi non subiscono. “Una politica estera europea non esiste: sulla Libia siamo andati in ordine sparso e la stessa cosa è accaduta sulla crisi ucraina. Poi, invece, vediamo che l’Europa deve occuparsi di gender”, osserva Giorgia Meloni, che sottolinea con disappunto la divergenza con Bruxelles sulle gare di assegnazione delle spiagge. “Prendiamo la legge Bolkestein sulla concorrenza, in questo caso sulle licenze per le spiagge. Vogliono costringere noi”, commenta il premier, “a fare le aste per le assegnazioni nel 2023, mentre altri paesi hanno prorogato le concessioni. Per me questa disparità è incostituzionale”.
Diritto Nazionale o Europeo?
Una riflessione critica ci sarà anche su ciò può prevalere tra interesse nazionale e quello dell’Unione. La domanda arriva da Bruno Vespa durante la presentazione del suo ultimo libro. “La Corte costituzionale tedesca”, fa presente Giorgia Meloni, “ha fatto prevalere nei casi più delicati l’interesse nazionale e quindi, a volte, il diritto interno. Il tema si pone a maggior ragione in Italia dove, al contrario di altri paesi in cui sono i governi a decidere, c’è una democrazia parlamentare”. Nel merito il premier ricorda l’articolo 11 della Costituzione, che consente, “in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni”.
Dopo Bruxelles il vertice di Bali
Se oggi per Giorgia Meloni ci sarà il debutto europeo una prossima data segnerà quello internazionale. Il 15 novembre è in agenda la presenza dell’Italia a Bali, in Indonesia, per la riunione dei Paesi industrializzati del G20. Tra i temi oltre a quelli economici e le emergenze energetiche in atto, potrebbe essere ancora l’Ucraina, considerato che il presidente indonesiano, Joko Widodo ha annunciato la presenza di Xi e Putin. Il vertice accenderà i riflettori sui rapporti tesi tra est ed ovest. Sarà la prima volta con la presenza presidente americano, Joe Biden, che tutti i leader delle super potenze – se confermeranno di esserci – si incontreranno, all’indomani dall’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio.
Il giuramento dei sottosegretari
Ieri per il presidente del Consiglio è stata la giornata di completamento dell’Esecutivo. Giorgia Meloni, ha presenziato a Palazzo Chigi la cerimonia di giuramento dei sottosegretari del suo Governo. “Questa avventura potrà essere entusiasmante, e lo sarà, quando riusciremo a dare risposte ai problemi che i cittadini si aspettano da noi”, ha evidenziato il presidente del Consiglio, “ad essere fedeli del compito che ci è stato affidato, ad essere esattamente quello che abbiamo raccontato saremmo stati, e la ragione per la quale oggi siamo qui”.
Il futuro di Giorgia Meloni
Infine ieri il premier ha voluto puntualizzare il suo ruolo. “L’unico vero vantaggio che ho rispetto agli altri è che non lavorerò per restare in questo posto”, ha sottolineato, “Non sto qui per sopravvivere guardando i sondaggi. Tra cinque anni io non voglio essere rieletta a ogni costo. Se non hai niente da perdere, puoi tirare di più la corda. Per fare le cose devi rompere gli schemi”, ha concluso, “se vivi nel terrore di non essere rieletta, sei destinata a non combinare niente”.