A seguito della decisione della Federazione Russa di sospendere a tempo indeterminato la partecipazione all’accordo sulle esportazioni di grano via mare dell’Ucraina il prodotto alimentare ha fatto registrare un aumento di oltre il 5%. “L’aumento era scontato. L’intesa siglata a luglio con la mediazione dell’Onu e della Turchia ha dato ottimi risultati, con la partenza dai porti dell’Ucraina di nove milioni di tonnellate di prodotti agricoli, soprattutto grano e mais” dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Sono già stati attivati i contatti al massimo livello per trovare una soluzione. Intanto, è tornato a salire il rischio di una crisi alimentare globale”, ha aggiunto. A livello europeo, secondo i dati diffusi a luglio dalla Commissione, la produzione di cereali si è attestata a circa 270 milioni di tonnellate, in riduzione di 7 punti percentuali sulla campagna 2021/2022, essenzialmente a causa della siccità. Per il grano tenero, i raccolti (127 milioni di tonnellate) consentono di coprire il fabbisogno interno degli Stati membri e di destinare all’esportazione nei Paesi terzi un quantitativo nell’ordine di 36 milioni di tonnellate. “In questo quadro spicca la situazione critica relativa al mais. Sarà necessario importare circa 20 milioni di tonnellate, in concorrenza con la Cina, che è il primo importatore a livello mondiale. La siccità e le temperature sopra la media stanno ostacolando il normale svolgimento delle semine in vista dei nuovi raccolti – E potrebbero mancare i fertilizzanti, a causa della riduzione della produzione, con punte fino al 50%, determinata dall’eccezionale incremento dei prezzi del gas”, sottolinea il presidente di Confagricoltura. “Quello dei fertilizzanti è un problema mondiale in termini di prezzi e disponibilità. Se ne discuterà durante la riunione del G20 che si terrà in Indonesia il 15 e 16 novembre. Con la pandemia, la guerra in Ucraina e le conseguenze del cambiamento climatico si è aperta una fase di grande incertezza, nella quale la sicurezza alimentare assume un ruolo strategico. La sicurezza alimentare può essere garantita solo da un sistema di imprese efficienti e innovative che producono per il mercato”, conclude Giansanti.