Oggi il Governo adotterà le prime decisioni. Ma nei giorni scorsi dall’interno della maggioranza è partito il solito gioco del “fatto compiuto a parole”. Consiste nell’anticipare una serie di tematiche e di scelte che non sono ancora all’ordine del giorno. Vengono presentate come se esse fossero già sul tavolo di Palazzo Chigi. In questo modo si obbliga chi ha la titolarità di alcuni ministeri e lo stesso Presidente del Consiglio a dover rettificare spiegando che non c’è nulla di deciso. Questo sembra un passo indietro che imbarazza chi è costretto a farlo mentre fa gongolare chi l’ha provocato.
Salvini è molto abile in questo gioco ed è incontenibile quando decide di sciorinare davanti a telecamere o tramite i social un lungo elenco di suoi “desiderata” presentandoli come se fossero cosa fatta. Alla lunga, questo modo di comunicare finisce per indebolire l’immagine del Governo che appare confuso e costretto a battere in retromarcia rispetto alle spinte altrui.
Salvini è vicepresidente del Consiglio e quindi strettissimo collaboratore di Meloni. Logica vorrebbe che concordasse con lei e con l’altro vicepresidente, Tajani, le sortite che riguardano non il programma elettorale della Lega ma l’azione di governo.
Quello della confusione nella comunicazione del Governo è un problema mai risolto a causa della smania di protagonismo di alcuni personaggi che straparlano generando confusione nell’opinione pubblica.
Istituire il Consiglio di Gabinetto
Giorgia Meloni dovrebbe darci un taglio e dire una volta per tutte che le informazioni ufficiali sull’agenda del governo e sulle sue decisioni vengono solo e soltanto da Palazzo Chigi e che tutto il resto è solo libera manifestazione di pensiero di personaggi politici ma non coinvolge il governo. D’altronde, tocca al Presidente del Consiglio e non ad altri dirigere e coordinare l’azione dell’Esecutivo.
Un modo per rendere più semplice questo processo di comunicazione c’è: istituire il Consiglio di Gabinetto, coinvolgendo in esso i rappresentanti dei partiti della maggioranza e convocarlo per definire i passi che di volta in volta il governo intende fare. In questo modo il Governo parla con una sola voce e tutto il resto …è noia.