Dal dossier statistico “Immigrazione 2022” a cura di Idos e in collaborazione con Centro studi confronti e Istituto di Studi politici “S. Pio V” emerge che nel 2021 i Paesi di origine delle persone arrivate nella nostra Penisola erano tra quelli più colpiti da siccità e alluvioni e il numero di migranti nel mondo che fuggono dalla propria terra a causa dei cambiamenti climatici è in continua crescita. Secondo la Banca Mondiale i migranti in fuga diventeranno 220 milioni nel 2050.
Le nazionalità dichiarate dai migranti sbarcati in Italia sono riconducibili ai Paesi che maggiormente stanno soffrendo la pressione del cambiamento climatico. Nel 2021 tra i primi Paesi di origine ci sono Tunisia, Egitto, Bangladesh, Afghanistan, Siria, Costa d’Avorio, Eritrea, Guinea, Pakistan e Iran. Si tratta, rileva il dossier, di Paesi dipendenti dal grano russo e ucraino e aree del mondo allo stremo per la siccità intervallata da alluvioni, per l’innalzamento delle temperature medie e per le conseguenti carestie che stanno affamando decine di milioni di persone. A far crescere il numero degli sfollati, infatti, ci sono i conflitti disseminati in tutto il mondo, che non provocano solo morti, sfollati e distruzione di intere città, ma generano un forte impatto ecologico che peserà anche sulle future generazioni.