Il governo è appena nato e già cominciano le turbolenze dei partiti della maggioranza.
E sono di due tipi. Ci sono le tensioni che si agitano la vita interna di Forza Italia, evidenti in alcune interviste. E poi ci sono le pretese della Lega di riprendere a cavalcare alcuni cavalli di battaglia della campagna elettorale e di imporli alla maggioranza.
Scaricare sul governo le tensioni che agitano la vita dei partiti sarebbe un atto molto grave e irresponsabile , un’offesa al voto dei cittadini che hanno chiesto al centrodestra di governare e non di litigare. Pretendere di difendere le proprie bandierine al di fuori di una logica di coalizione è un modo per provare a indebolire l’Esecutivo.
Il programma del governo lo illustrerà Meloni prima a Montecitorio e poi a Palazzo Madama. Su quel programma chiederà e otterrà la fiducia. E quel testo dovrà essere vincolante per tutti i partiti della coalizione.
Il Presidente del Consiglio conosce molto bene i suoi alleati e ha tutti gli strumenti per assicurare una navigazione lineare al suo Governo. Dovrà essere determinata e volare alto senza dar peso alle beghe. Altrimenti si rischia di creare un clima di gazzarra continua che non giova al Paese e neanche ai partiti della coalizione.
Meloni ha dalla sua il netto successo elettorale. Ma non solo. Si è conquistata una credibilità anche da parte di governi e ambienti internazionali che un mese fa erano molto scettici. Non ha creato e non intende creare strappi con le scelte del precedente governo su energia e politica di Bilancio. E questo rafforza la sua immagine leader equilibrato.
L’incontro che ha avuto con Macron è stato un primo atto positivo che ha creato più problemi a Macron che a lei. Il Presidente francese ha smentito di aver usato espressioni che sarebbero state offensive a proposito di una sorta di vigilanza della Francia sul rispetto dei diritti in Italia. Anzi. Macron si è preso un’ondata di critiche da ambienti della sinistra francese per il suo incontro cordiale e costruttivo con Meloni. Nei prossimi giorni meloni vedrà altri capi di Stato e di governo. È bene che ci vada forte di una fiducia vera e non di facciata del Parlamento.