domenica, 22 Dicembre, 2024
Europa

Draghi: “L’Europa non è mai stata così unita. È andata bene, presto bollette più basse”

La linea del governo italiano spinge l'Ue verso riduzione di prezzi e solidarietà finanziaria

È stata una decisione lunga e difficile, durata mesi, quella presa nella notte dal Consiglio europeo che finalmente arriva a un accordo, votato all’unanimità, sulle misure, per lo più targate Italia, per contrastare il caro bollette. Un nuovo successo inanellato da Mario Draghi, che nell’ultima conferenza stampa da Presidente del Consiglio fa un bilancio ottimistico sull’Unione europea: “Non è mai stata più unita di così”, ha detto. È presto per arrivare addirittura a un debito pubblico comune, ha dichiarato il premier uscente, ma i segnali di questi ultimi due anni fanno ben sperare in una accelerazione dei processi di integrazione, purché si attualizzino le procedure ormai desuete.

I Fondi comuni Next Generation Eu per contrastare gli effetti della pandemia e il REPowerEU a sostegno della transizione ecologica sono una riprova di questa unità, così come la risposta ferma e univoca a sostegno dell’Ucraina. E ora anche l’ipotesi concreta di una azione di “solidarietà finanziaria” per alleggerire famiglie e imprese colpite dal caro bollette. E’ stata cioè concordata una “ mobilitazione di tutti gli strumenti, sia nazionali che dell’Unione europea, per gli sforzi per gli investimenti e l’insieme di misure per lavorare anche per proteggere il mercato interno”, ha spiegato il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, sulla quale si dovrà pronunciare chiaramente la Commissione entro novembre e che fa prefigurare due scenari possibili: il ricorso a un Fondo Sure 2 come quello messo in campo per fronteggiare la pandemia oppure l’utilizzo dei prestiti ancora disponibili (circa 200 miliardi) oggi nel quadro del RePowerEu, “dando un po’ di flessibilità” ai singoli Stati membri.

È emersa per “la prima volta l’intenzione di avere un tetto al prezzo del gas e un meccanismo di finanziamento comune, questo non era per niente avviato”, ha detto soddisfatto Mario Draghi, “è andata bene”. L’aver trovato un accordo di massima sui tre obiettivi (ridurre i prezzi, garantire la sicurezza delle forniture energetiche e continuare a lavorare sulla riduzione dei consumi), ha detto Michel, è segno di una forte determinazione ad agire in fretta e insieme: “L’accordo riguarda un pacchetto di misure che sono in parte proposte dalla Commissione, in parte sono altre misure addizionali, e che rappresentano un quadro di lavoro per far sì che la Commissione Ue e i ministeri dell’Energia avessero il mandato per lavorare in maniera urgente e far sì che queste misure abbiano l’effetto voluto”, ha aggiunto. “Abbiamo anche definito una clausola di fiducia. Cioè la determinazione ad incaricare i nostri ministeri dell’Energia di lavorare e trovare l’accordo maggiore possibile per l’attuazione delle misure necessarie”.

Le conclusioni approvate nella notte riprendono nei fatti le varie proposte presentate dalla Commissione europea dei giorni scorsi: un meccanismo di correzione del prezzo del gas sul mercato, da usare nelle situazioni di emergenza e in via temporanea; un sistema di acquisti in comune di idrocarburi; un nuovo indice che fissi il prezzo del gas, tale da sostituire quello attuale; un limite al prezzo del gas usato per produrre elettricità.  Il testo è stato riscritto dai Capi di Stato e di Governo perché fosse accettato da tutti e la strada davanti è ancora lunga prima che si traducono le parole in fatti, ma l’importante è che i Ventisette si siano accordati nel dare mandato alla Commissione europea affinché “sottometta loro urgentemente concrete decisioni” in modo da alleviare l’impatto economico della crisi energetica.

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