Il settore dell’information Technology italiano nel 2022 sta stupendo con una crescita del +7% (30,77 miliardi di euro), in netta controtendenza rispetto all’economia generale. Questo avviene nonostante le pressioni inflazionistiche, la crisi energetica, i cambiamenti politici e le conseguenze della guerra in Ucraina. Le imprese italiane scelgono di continuare a investire in prodotti e servizi digitali, perché hanno capito che sono indispensabili per garantire produttività, agilità e competitività. Questo il messaggio di sintesi che emerge dalla presentazione dell’aggiornamento dei dati 2022 dell’Assintel Report, la ricerca sul mercato ICT in Italia realizzata da Assintel (Associazione Nazionale delle Imprese ICT e Digitali). Lo sguardo complessivo sul settore ICT, che include anche le TLC, mostra che la spesa delle imprese italiane cresce nel 2022 del 5,4% rispetto al 2021, raggiungendo i 36,3 miliardi di euro. Anche le stime per il 2023 seguono questa tendenza, arrivando a prevedere il superamento di quota 38 miliardi di euro per il nuovo anno. La spesa per l’IT è quella che contribuisce maggiormente a questo andamento (Il CAGR 2021-2023 è del +6,8%), mentre al contrario, nello stesso arco temporale, il valore del mercato business dei servizi di telecomunicazioni continuerà a diminuire (CAGR -3,5%), influenzato ancora dalla contrazione dei prezzi dovuta alla battaglia competitiva degli operatori. Il dettaglio sull’IT ci restituisce un mercato che investe in progetti strutturati e di ampio respiro, considerando che il 48% di esso è costituito da grandi imprese, che hanno le capacità e l’organizzazione per farlo. In particolare, i Servizi IT, dedicati allo sviluppo, all’integrazione e alla gestione di sistemi e applicazioni, crescono perché orientati a migliorare la resilienza dell’infrastruttura digitale: l’anno si chiuderà a quota 12,1 miliardi di euro, +6,2% rispetto allo scorso anno. La spesa per il Software ha la crescita più sostenuta (+10%, pari a 9,6 miliardi di euro), seguito dall’Hardware (+6,4%, pari a 9 miliardi di euro): entrambi continuano a sostenere l’evoluzione del lavoro da remoto, la migrazione verso il cloud e la trasformazione dei data center, anche qui per effetto di grandi progetti di trasformazione digitale.