Siamo pronti ad affrontare l’inverno. In vista del Consiglio europeo di giovedì prossimo, durante il quale si voterà il pacchetto di proposte sul gas della Commissione, Ursula Von der Layen rassicura che gli impianti di stoccaggio di gas europei sono stati riempiti al 92%, il consumo energetico ridotto del 15% ad agosto e settembre, tagliate di due terzi le forniture dalla Russia, ormai ridotte al 9% degli approvvigionamenti di gas complessivi e diversificate le fonti energetiche. Raggiunti gli obiettivi che dovrebbero garantirci la copertura per la stagione fredda ormai alle porte, resta il problema del prezzo e del caro bollette.
Modello iberico per il price cap
Secondo la presidente della Commissione europea il modello per un tetto al prezzo del gas migliore è quello iberico, in uso in Spagna e Portogallo: “Ha prodotto risultati e ridotto il prezzo dell’energia elettrica”. La misura iberica mira “a ridurre i prezzi all’ingrosso dell’elettricità nel mercato iberico abbassando i costi di input delle centrali elettriche a combustibili fossili, a vantaggio dei consumatori”, spiega la Commissione. Per ora però non è stata inserita tra le proposte presentate al Consiglio, dove sono stati indicati i principi guida per limitare temporaneamente i prezzi del gas all’ingrosso dell’intero mercato europeo tramite l’indice Ttf. “Ma il gas fa salire anche i prezzi dell’elettricità. E qui entra in gioco il modello iberico, che merita di essere di essere preso in considerazione a livello europeo. Ci sono ancora domande a cui rispondere sulla sua applicazione, ma non voglio lasciare nulla di intentato”, ha dichiarato von der Leyen.
I tre pilastri della strategia proposta
Secondo la Commissione la ricetta per fronteggiare la crisi energetica si deve basare su tre pilastri: acquisti comuni, un nuovo indice alla Borsa del gas di Amsterdam e solidarietà. Per il primo punto la Ue si dovrà dotare di nuovi strumenti legali per l’acquisto condiviso di gas e incaricare un fornitore di servizi per organizzare “l’aggregazione della domanda” a livello comunitario, raggruppando le esigenze di importazione dei vari Stati. La solidarietà invece scatterebbe in caso di emergenza di uno o più Stati secondo regole di default, finche’ non saranno firmati ulteriori accordi bilaterali. In caso di necessità lo Stato membro in deficit di gas potrà riceverlo da altri Paesi Ue, in cambio di un’equa compensazione. Per domare la volatilità dei prezzi, infine, sarà sviluppo “un nuovo indice complementare”, ha detto von der Leyen, e, nel frattempo, “proponiamo un meccanismo” di cap “per limitare i prezzi eccessivi del gas”. Abbiamo bisogno di un nuovo benchmark specifico per il GNL, -ha proseguito la presidente, “la Commission ora svilupperà questo benchmark complementare, assieme a regolatori europei, ma questo richiede tempo”.
Per mantenere competitività occorre potenziare il Repower Eu
La vera soluzione resta quella di investire in fonti energetiche europee rinnovabili, potenziando il Repower Eu, il piano della Commissione europea per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi prima del 2030. “In tutta Europa, solo gli Stati membri che dispongono di uno spazio fiscale sufficiente possono effettuare gli investimenti necessari per la transizione energetica. Questo renderà meno equo il campo di gioco del mercato unico – ha spiegato von der Leyen -. Faremo presto una proposta in merito, per dare a ogni Stati membro la stessa opportunità di prepararsi per il futuro”. “Non si tratta solo di energia, ma della nostra competitività globale e della nostra sovranità”. La Commissione europea ha proposto anche di rafforzare la resilienza delle infrastrutture delle critiche dell’Ue con una raccomandazione al Consiglio, per un approccio comune a problema che miri a massimizzare il lavoro di protezione in tre aree di cooperazione e a rafforzare la capacità di allerta precoce e di risposta alle critiche perturbazioni delle infrastrutture, attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Unione.