sabato, 16 Novembre, 2024
Esteri

Grecia: appello all’Onu per migranti soccorsi al confine turco

La Grecia incontrerà lunedì prossimo il Presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sottoporre alla sua attenzione il caso dei 92 migranti che sono stati recuperati dalle autorità greche, spogliati interamente dei loro vestiti venerdì scorso lungo il fiume Evros, nella Regione greca della Tracia al confine con la Turchia.   “La Turchia si è trovata in una posizione molto difficile, poiché le 92 persone sono state trovate da Frontex, che ha confermato l’incidente. Queste persone, purtroppo, sono state sottoposte a trattamenti degradanti in Turchia. Ora sono in territorio greco e saranno trasferiti al Centro di registrazione di Fylakio”, ha detto il ministro greco per l’Immigrazione Notis Mitarachis. In base a quanto dichiarato dalle autorità greche, i 92 migranti, tutti uomini principalmente di origine afghana e siriana, hanno testimoniato di essere stati condotti al confine da tre camionette della Guardia di frontiera turca. Ankara, a sua volta, nega ogni coinvolgimento nella vicenda e accusa la Grecia di violare sistematicamente i diritti umani dei richiedenti asilo con la collaborazione di Frontex.   Nella sua dichiarazione, il ministro Mitarachis ha definito concreto il rischio che la Turchia strumentalizzi i flussi migratori per mettere in difficoltà la Grecia. “Nonostante la pressione a cui siamo sottoposti, quest’anno registriamo il secondo numero più basso di arrivi che si è verificato negli ultimi dieci anni” ha annunciato il ministro. “Per avere un’idea, nel 2015 è entrato nel nostro Paese circa 1 milione di persone, nel 2019 72.000, l’anno scorso 8.500 e quest’anno 11.000” ha spiegato Mitarachis, aggiungendo che delle 121 strutture di accoglienza operative in Grecia, ne sono rimaste solo 34.

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