Incremento dei costi di produzione, cambiamento climatico e diminuzione della superficie agricola disponibile sono gli ostacoli che l’agricoltura oggi affronta nel difficile compito di produrre di più e in modo sempre più sostenibile. Obiettivo ancora più arduo da raggiungere se si pensa che dei 570 milioni di agricoltori nel mondo, solo l’1% è strutturato in forma di impresa e provvede al 70% della domanda globale di cibo.
“La politica deve agire in fretta per evitare che l’accesso al cibo diventi una vera e propria emergenza. La guerra in Ucraina e, prima, la pandemia hanno prodotto distorsioni di mercato che minano la sicurezza alimentare globale. Basti pensare che nel 2020 (anno dell’esplosione della crisi pandemica 3,1 miliardi di persone (112 milioni in più rispetto al 2019) non hanno potuto permettersi un regime alimentare sano a causa dell’effetto dell’inflazione sui prezzi dei prodotti alimentari.
A livello globale la produzione agricola è esposta a un forte aumento dei costi di produzione e pesa, in particolare, anche la carenza di disponibilità di fertilizzanti”, ha affermato Confagricoltura. Si prevede che nel 2050 il Pianeta sarà abitato da 10 miliardi di persone rispetto ai 7,7 miliardi di oggi: un aumento che comporterà anche l’incremento della domanda di cibo. Davanti a questa certezza, l’Unione Europea e gli Stati membri devono procedere con politiche che garantiscano la sostenibilità ambientale ed economica delle imprese del settore.
Nella Giornata mondiale dedicata all’alimentazione, Confagricoltura ricorda anche la centralità della lotta agli sprechi alimentari, che in Italia valgono all’anno 4 miliardi di euro di consumi energetici. Secondo il Food Waste Index Report 2021 dell’ONU, nel 2019 sono andati sprecati 931 milioni di tonnellate di cibo, pari al 17% della disponibilità globale di alimenti. Oggi, dati FAO, lo spreco ha raggiunto circa 1,5 miliardi di tonnellate all’anno e le previsioni dicono che si potrebbe arrivare a 2 miliardi entro il 2030. Tutto ciò a fronte di un aumento delle persone ostaggio della fame: nel 2020, in base al Rapporto SOFI 2022, erano il 9,3% della popolazione mondiale; oggi sono salite a 9,8%, pari a 828 milioni di persone.