domenica, 17 Novembre, 2024
Regioni

Si alza il sipario su sede Università Federico II di Napoli a Scampia

NAPOLI (ITALPRESS) – Dal degrado alla riqualificazione, dalle Vele all'ateneo federiciano con la grande voglia di eliminare le immagini di Gomorra, scardinare i pregiudizi negativi e far emergere le tante realtà ed esperienze positive che in questi anni hanno preso piede nel quartiere: è una giornata da ricordare per Scampia che da stamattina ospita il nuovo polo universitario della Federico II di Napoli, sarà la casa dei corsi di laurea triennale e magistrale delle professioni sanitarie. Un viaggio lungo e pieno di ostacoli, iniziato 25 anni fa, quando si iniziò a parlare per la prima volta di portare l'ateneo più antico d'Europa nella periferia nord del capoluogo campano. Nel 2006 l'approvazione del progetto dell'architetto Vittorio Gregotti e la firma del primo protocollo d'intesa tra istituzioni e università, un atto fortemente voluto dall'ex Presidente della Regione, Antonio Bassolino (oggi presente all'inaugurazione), che ha dato il via al lungo iter dei lavori. Questa mattina alle 11 il taglio del nastro con il ministro uscente dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi, il governatore Vincenzo De Luca, il rettore della Federico II Matteo Lorito, l'arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia e la bellissima Zeudi Di Palma, la ragazza partita da Scampia e diventata Miss Italia: altro simbolo di un quartiere che sta facendo di tutto per mostrare al mondo un'altra immagine di sé. La cerimonia d'apertura, preceduta all'esterno da un piccolo momento di protesta pacifica da parte dei disoccupati, si è conclusa con il battesimo dell'Aula Magna da 500 posti dove le istituzioni hanno accolto gli studenti (già da oggi il via alle lezioni) e illustrato funzioni e caratteristiche della struttura di 7 piani (di cui uno interrato) che si estende su una superficie di oltre 21mila metri quadri. Sono 32 e 32 le aule e i laboratori, 50 gli uffici e 2263 i posti a sedere, ma ci sono anche 5 sale operatorie, stanze di degenza, sale per fisioterapia e riabilitazioni, studi e ambulatori medici. Ben 16 i corsi di laurea triennale e 6 di laurea magistrale: si parte con 665 studenti, ma a pieno regime si arriverà a quota 2.660. Oltre alla didattica, si farà ricerca con innovativi sistemi tecnologici per una sanità digitale e connessa e si farà assistenza con ambulatori e day surgery che saranno a servizio della comunità. "Ho fiducia perché l'Università Federico II ha dimostrato di saper aprire in altre aree territoriali con successo: può farlo anche qui" dice il ministro Messa. "Per me è la prima volta che vengo, è un quartiere bello, ha molte possibilità di crescita. Conoscendo cos'è la vita di periferia, perché anche io vengo da un'università di periferia, so che va mantenuta l'attenzione molto alta e bisogna essere molto determinati. Abbiamo cercato di dare tutti gli strumenti necessari per far sì che questa sia una struttura dinamica. Essere dinamici vuol dire includere i giovani, saper attrarre i ricercatori, creare una mobilità che non sia solo dall'Italia verso l'estero ma anche dall'estero all'Italia". "E' sicuramente una giornata importante" afferma invece il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca. "Non c'è alcuna connessione – sostiene il governatore – fra questa immagine di quartiere bellissimo, dal punto di vista urbanistico oltre che della manutenzione, e l'auto rappresentazione che ci siamo dati di Scampia e quindi di Napoli. Non è che qui la camorra sia scomparsa, abbiamo radicamento di delinquenza organizzata pesante, ma sappiamo anche che la realtà è talmente complessa e ricca che merita di essere descritta in tutti i suoi aspetti, in maniera onesta ed equilibrata, anche con le migliaia di persone per bene e famiglie normali che vivono a Scampia e che ci presentano l'immagine di una grande, bella e moderna città del nostro Paese". "Scriviamo un pezzo importante per la città e per la Federico II che dopo 800 anni di storia apre anche a Scampia – dice il rettore Lorito – Oggi lo posso dire, è stato difficilissimo, abbiamo pensato di non farcela ma ci abbiamo creduto fino alla fine e adesso si parte veramente: i ragazzi sono in aula. Porteremo le associazioni all'interno, useremo l'Aula Magna per fare eventi, concerti, una struttura per un quartiere dove c'era un'attesa spasmodica, volevano tutti questa università e da oggi si viene qui per studiare. Qualcuno ha parlato del pericolo di una cattedrale abbandonata nel deserto, ma non sarà così: la Federico II di cattedrali abbandonate non ne ha e Scampia non è un deserto". Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Napoli, Manfredi, che mette l'accento sulla volontà degli abitanti del quartiere: "La tensione e la spinta data dal territorio, che ha sempre fortemente rivendicato il completamento dell'opera e l'insediamento concreto dell'università, è stata la vera chiave di volta. Questa struttura rappresenta un punto di arrivo ma anche di partenza di una nuova fase per Scampia. Intorno alla facoltà possono nascere tante iniziative sull'innovazione tecnologica come è successo in altri quartieri della città. Scampia è un bel quartiere, c'è una bella realtà dal punto di vista anche architettonico, bisogna lavorare molto sulla qualità dei servizi. C'è ancora tanto da fare ma sono fiducioso: con l'abbattimento delle Vele si creano spazi importanti e lì dobbiamo immaginare un grande progetto di rilancio anche produttivo e di sviluppo del quartiere". – foto: xc9/Italpress (ITALPRESS). xc9/pc/red 17-Ott-22 17:08

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