La Confederazione nazionale degli artigiani parla di “cupo scenario” che incombe sulle attività economiche. Le più esposte a questi venti di crisi, di politiche monetarie incerte sul come fronteggiare i costi dell’energia, sono le piccole imprese che sono le prime a subire i venti di recessione.
Le ragioni della recessione
“La declinazione della congiuntura sull’Italia e l’Europa evidenzia”, scrive Sergio Silvestrini segretario generale Cna, “che le ragioni che alimentano il clima recessivo sono di natura esogena. Se non si può
intervenire sulle cause si devono adottare misure e strumenti per contrastarne gli effetti negativi”. La visione dell’esponente della Confederazione si spinge a chiedere di recuperare lo spirito e le politiche sperimentate per fronteggiare la pandemia “frenando le tentazioni individualiste”, chiede Silvestrini, “che finiscono per generare distorsioni a un mercato interno già traballante e rendono ancora più impervio il percorso di modernizzazione della governance europea”.
Il Governo agisca rapidamente
Sul piano nazionale per la Confederazione nazionale degli artigiani il nuovo Governo è chiamato ad agire immediatamente. “La gelata dell’economia e l’impennata dei prezzi produrranno una contrazione dei consumi, la compressione del potere d’acquisto, una frenata delle esportazioni”, osserva Silvestrini, “Per compensare tali andamenti la strategia di politica economica è obbligata. Da un lato mantenere le misure di contenimento delle bollette e dall’altro accelerare gli investimenti pubblici e stimolare quelli privati”.
Investimenti pubblici e privati
Secondo la Cna, gli spazi offerti dalle finanze pubbliche dovranno essere saldamente ancorati su queste due direttrici. “Sul capitolo investimenti, il 2023 dovrà almeno rispettare la programmazione di spesa pubblica collegata al Pnrr che si traduce in oltre 40 miliardi di euro”, prosegue il direttore della Confederazione, “altrettanto fondamentale sarà l’azione di stimolo agli investimenti privati, mettendo anche ordine nel variegato sistema degli incentivi a partire dalle procedure di assegnazione che sempre più spesso somigliano a una lotteria”.