Esiste una maggioranza? Esiste una opposizione? Domande tutt’altro che retoriche, visto lo spettacolino di questi giorni. Se le sta ponendo, forse, anche il Capo dello Stato che a breve dovrà dare l’incarico di formare il nuovo governo. Mattarella avrà avuto di che riflettere vedendo l’elezione della seconda carica dello Stato avvenuta senza i voti di Forza Italia ma con quelli delle opposizioni. Un segnale non proprio rassicurante per la formazione del governo. Un messaggio sottile a Mattarella e Meloni: l’opposizione non è compatta e una parte di essa forse non toglierà le castagne dal fuoco al centrodestra ma non è disposta ad avallare i giochetti di Salvini e Berlusconi, anzi vuole farli esplodere.
Sulla carta gli italiani hanno dato la maggioranza assoluta al centrodestra la cui guida spetta a Giorgia Meloni che ha raccolto il triplo di ciascuno dei due alleati. Ma Lega e, soprattutto, Forza Italia masticano amaro e stanno facendo di tutto per rendere complicata la formazione del Governo.
Meloni vuole un Esecutivo di alto profilo ma Salvini e Berlusconi da 18 giorni pongono veti e cercano di piazzare nei ministeri personaggi le cui qualità eccelse sembrano sconosciute a tutti.
Con una testardaggine che non fa onore alla sua storia politica, Berlusconi vuole a tutti i costi un ministero significativo per Licia Ronzulli e minaccia fuoco e fiamme se questo non avviene. Incredibile.
Salvini vede sfumare il tanto agognato Viminale e si troverebbe a disagio con Giorgetti ministro dell’Economia nelle cui mani finirebbe la decisione finale su flat tax, pensioni e altre spese care al leader leghista.
Mattarella ne ha viste di tutti i colori sia come parlamentare sia come Presidente della Repubblica. Ma stavolta si sta esagerando. Due partiti del Centrodestra mettono in discussione il mandato chiaro ricevuto dagli elettori che li obbliga a governare sotto la guida di Giorgia Meloni. Gli stessi partiti che si accapigliano per spartirsi alla vecchia maniera i ministeri fanno e disfanno liste prima ancora che Mattarella abbia conferito l’incarico come se il Quirinale fosse un notaio che si limita a registrare le volontà delle parti peraltro molto litigiose.
Insomma un po’ di decoro istituzionale e di rispetto per la volontà popolare forse sarebbe un atto dovuto. Salvini e Berlusconi si rassegnino: Meloni ha il diritto e il dovere di formare il suo Governo senza dover cedere a pressioni e ricatti inammissibili. Tocca a lei proporre a Mattarella le persone giuste per vari i ministeri ben sapendo che dovranno affrontare sfide eccezionali e dovranno essere all0altezza dei problemi. È ovvio che trattandosi di una coalizione Meloni dovrà tener conto delle opinioni dei suoi alleati. Ma questi ultimi non possono tarpare le ali al nuovo governo facendolo nascere debole a fronte di un mandato popolare forte e di un contesto gravissimo del Paese.
Comprensibile la scelta di alcuni senatori delle opposizioni che si sono abilmente inseriti in questo disorientamento della maggioranza e sono stati determinanti per l’elezione di La Russa. Un messaggio sottile a Mattarella e Meloni. L’opposizione non è compatta e una parte di essa forse non toglierà le castagne dal fuco al centrodestra ma non è disposta ad avallare i giochetti di Salvini e Berlusconi e li farà saltare per aria.