lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

In aumento i reati commessi dalle Baby Gang

Sono in aumento casi di cronaca riguardanti gruppi di giovani o giovanissimi dediti ad attività criminali che hanno riacutizzato l’attenzione sul tema delle gang giovanili in Italia. Il rapporto esplorativo “Le Gang Giovanili in Italia” realizzato da Transcrime, il centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha evidenziato che le gang giovanili sono attive nella maggior parte delle regioni italiane con una leggera prevalenza del Centro-Nord rispetto al Sud del Paese. Inoltre, secondo la metà degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni e il 46% delle Questure e dei Comandi Provinciali dei Carabinieri negli ultimi cinque anni sono aumentate nel loro territorio di competenza.

Le informazioni alla base di questo studio sono state raccolte tramite due differenti questionari, di cui uno somministrato ai Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e alle Questure e l’altro agli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM). Questi dati sono stati ulteriormente integrati tramite la raccolta e l’analisi di notizie apparse su giornali nazionali e locali o agenzie di stampa. Le gang principalmente sono composte da meno di 10 individui, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 17 anni.

Nella maggior parte dei casi i membri delle gang sono italiani, mentre gruppi formati in maggioranza da stranieri o senza una nazionalità prevalente sono meno frequenti. I crimini che più spesso vengono attribuiti loro sono reati violenti, come risse, percosse e lesioni, atti di bullismo, disturbo della quiete pubblica e atti vandalici. Meno frequenti e di solito commessi da gruppi più strutturati sono lo spaccio di stupefacenti o reati appropriativi come furti e rapine. Le vittime più frequenti di questi gruppi sono altri giovani tra i 14 e i 18 anni.

Dall’analisi emerge inoltre come vi siano quattro tipi principali di gang presenti in Italia con caratteristiche differenti e una diversa distribuzione sul territorio: Gruppi privi di una struttura definita, prevalentemente dediti ad attività occasionali violente (esempio risse, percosse e lesioni) o devianti: presenti in tutte le macroaree del paese, sono il tipo maggiormente rilevato e più consistente numericamente. Questi gruppi sono caratterizzati da legami deboli, una natura più fluida, l’assenza di una gerarchia chiara o una organizzazione definita e spesso anche di fini criminali specifici.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Al via il processo contro Hunter Biden per il possesso di armi da fuoco

Paolo Fruncillo

Pompei e le “baby gang”

Carmine Alboretti

Piantedosi, baby gang e immigrazione tra le priorità da affrontare

Lorenzo Romeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.