Nei Paesi in via di sviluppo come l’Africa una delle soluzioni per dare luce a città e villaggi non ancora raggiunti dalla rete elettrica è rappresentata dalle cosiddette “mini grid solari”. Una soluzione green ed economicamente accessibile che secondo la Banca Mondiale, necessita però di una accelerazione nella realizzazione, per far uscire dal buio 490 milioni di persone entro il 2030.
In particolare, il report Mini Grids for Half a Billion people: Market Outlook and Handbook for Decision Makers pubblicato dalla Banca Mondiale all’interno dell’Energy Sector Management Assistance Program (ESMAP) sottolinea che per contribuire a sbloccare maggiormente questo potenziale si dovrebbe prevedere una ulteriore diminuzione del costo dell’elettricità generata dalle “mini grid”.
Se infatti tale costo è sceso a 0,38 USD per kWh rispetto allo 0,55 USD del 2018, per un loro consistente sviluppo si dovrebbe scendere a 0,20 USD per kWh entro il 2030. “Ora più che mai le mini-reti solari sono una soluzione fondamentale per colmare il grande divario ancora rappresentato dall’accesso all’energia. Altre azioni di supporto includono l’integrazione delle mini-reti nei piani nazionali di elettrificazione e l’elaborazione di soluzioni di finanziamento adattate al rischio di questi progetti, ha dichiarato Riccardo Puliti, Infrastructure Vice President della Banca Mondiale.
Nel rapporto si stima che per dare luce a 490 milioni di persone entro il 2030 dovranno essere costruite più di 217.000 mini-reti, con un costo previsto di 127 miliardi di dollari. Tuttavia, al ritmo attuale saranno solo 44.800 le nuove realizzazioni, sufficienti solo per alimentare le abitazioni di 80 milioni di persone. Attualmente sono oltre 700 milioni coloro che non hanno accesso all’elettricità, principalmente nell’Africa subsahariana.