0

Gas e biometano da trasporto. Merigo: crisi coinvolge i distributori e un milione di autoveicoli

giovedì, 6 Ottobre 2022
1 minuto di lettura

Sul settore del gas naturale-biometano da autotrasporto si abbatte una crisi che travolge utenti e imprese di distribuzione.
Sulle preoccupazioni, sui dati in gioco, le tutele e le prospettive del settore interviene Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano, l’associazione del settore distributivo del metano per i trasporti. “In
Italia circolano attualmente più di un milione di veicoli a gas naturale, di cui circa 2000 camion a CNG, 3800 a LNG e 5000 autobus. Mezzi che, già oggi, utilizzano appunto il 30% di biometano e quindi contribuiscono fattivamente alla riduzione delle emissioni del settore del trasporto.

La rete di distribuzione”, spiega Flavio Merigo, “realizzata in decenni di investimenti e sviluppatasi notevolmente negli ultimi anni, come pure tutto il settore industriale che a essa è collegato, sta subendo danni ingenti e rischia di non sopravvivere a questo aumento senza precedenti del prezzo della materia prima gas naturale (più che decuplicato da gennaio 2021 a oggi), aumento che nel settore autotrazione si è manifestato in modo particolarmente evidente dal 1° ottobre 2021, in concomitanza con la scadenza dell’anno termico e il conseguente rinnovo dei contratti di fornitura”.

Un’eccellenza da tutelare

Il gas naturale/biometano offre in generale e al mondo dei trasporti grandi opportunità di decarbonizzazione per l’Italia e per l’Europa. “In Italia sono attive”, illustra Flavio Merigo, “circa 1600 stazioni di rifornimento di CNG di cui 125 di LNG, che erogano già oggi oltre il 30% di biometano, combustibile 100% rinnovabile che in prospettiva potrebbe coprire il 25% dei consumi del trasporto nazionale su gomma”.

Effetti del caro prezzi

I problemi dei rialzi sono già visibili nell’andamento dell’erogato presso i punti vendita, che, dopo la pandemia e la successiva faticosa ripresa del 2021, ha subito secondo l’Associazione, una più pesante
contrazione. “La crisi del settore si riflette anche dall’andamento delle immatricolazioni di autovetture e autocarri alimentate a metano, oramai ridotte a poche unità al mese”, osserva Merigo, “gli utenti che
hanno scelto il metano, oltre che per le sue proprietà ambientali, anche per il suo vantaggio in termini di economicità stanno già pagando le conseguenze di questa crisi”, evidenzia il presidente di Assogasmetano,
“Si tratta di famiglie a basso reddito con ricadute anche evidenti sui costi di logistica per il trasporto merci e ripercussioni sui prezzi finali delle merci stesse”.

Confronto con il ministero

Per questo Assogasmetano sollecita l’apertura di un tavolo ministeriale per individuare “con estrema urgenza, ulteriori misure straordinarie”, propone l’Associazione, “per una crisi senza precedenti che mirino a
contenere il prezzo di vendita al pubblico del gas naturale per autotrazione e sostenere gli operatori della distribuzione”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

“Riforme ambientali. Indietro non si torna, anche con la guerra”

Il conflitto in Ucraina ha costretto l’Italia a non poter…

A Malta la prima politica nazionale per le energie rinnovabili

Malta potrebbe disporre nei prossimi anni di parchi eolici o…