Da mesi, prima Medvedev, poi Putin ora anche personaggi come Kadyrov parlano di bombe atomiche con una leggerezza sconcertante. Indegna per chi gioca sulla pelle di milioni di persone. Evidentemente fanno finta di non sapere che la pace mondiale del dopoguerra si è retta sull’equilibrio del terrore. Sia l’Occidente sia l’URSS prima e la Russia dopo sapevano che nessuno doveva attaccare l’altro per evitare una catastrofe nucleare che avrebbe avuto un solo esito: la sicura mutua distruzione dei contendenti.
Si chiamava MAD theory (mutual assured destruction) una roba da pazzi, appunto. Ora se il Cremlino immagina di usare la bomba nucleare i casi sono due: o pensano che gli altri non risponderanno adeguatamente -e si sbagliano- oppure sono ispirati da istinti suicidi… un bel modo di ricostruire l’Impero della Grande Madre Russia con la blasfema benedizione del Patriarca guerrafondaio Kirill.
Nessuno ha aggredito la Russia. È la Russia che ha aggredito un Paese sovrano. Se sul terreno, il fallimento di Mosca è evidente, Putin non potrà porvi rimedio con un’escalation che dal convenzionale passa al nucleare. Se vuole evitare che l’umiliazione che si è creata da sola divenga ancora più devastante per lui e per l’immagine della Russia, Putin deve cambiare registro. Estendere artificiosamente i confini della Russia in cerca di pretesti per l’uso dell’atomica è un lurido gioco perfino peggiore di quello praticato da Hitler quando si annesse l’Austria e i territori dell’Europa centrale con la scusa che erano tedeschi.
Putin è in un vicolo cieco ma con la bomba atomica non ne uscirà se non distruggendo il suo Paese e se stesso. Un conflitto nucleare non piace neanche alla Cina. E sarebbe ora che fosse proprio Pechino a uscire dall’ambiguità e a muoversi come un vera potenza responsabile.