A causa del veto di Mosca è stata bocciata. la risoluzione al consiglio di sicurezza Onu contro i referendum “farsa” russi e la conseguente annessione dei territori ucraini. La Cina si è astenuta dal voto insieme a Brasile, India e Gabon, mentre sono stati dieci i voti a favore della mozione, presentata da Usa e Albania. “I militari americani in Europa sono pronti ad ogni evenienza”, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, in un briefing con la stampa.
“Non vediamo al momento nessuna minaccia imminente sull’uso di armi nucleari da parte da Mosca ma continuiamo a monitorare la situazione in modo molto serio”, ha detto Sullivan. “Sulla Nato gli Stati Uniti hanno una politica della porta aperta, ma per il momento sosteniamo Kiev a difendere il proprio territorio”, ha detto Sullivan. Nel discorso di quasi un’ora che ha preceduto la cerimonia della firma con i leader filorussi delle province di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, Putin ha riproposto la lista delle recriminazioni e delle accuse ai Paesi occidentali. A partire da quella di avere allargato i confini della Nato dopo il crollo dell’Urss nonostante le “sporche menzogne” con le quali avevano assicurato del contrario.
Gli Usa e i loro alleati conducono “una guerra ibrida” contro la Russia con l’obiettivo di farne “una colonia”. Ma dopo “i tragici anni ’90”, quando “la gente moriva di fame”, Mosca ha riconquistato il suo posto nel mondo e ora è pronta a difendere “con tutti i mezzi a sua disposizione” i territori che tornano sotto il suo dominio. Tra le pieghe dell’infuocata requisitoria, Putin ha lasciato cadere una frase su un possibile cessate il fuoco. “Siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati”, ha detto. Ma la risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ammette repliche: Kiev non negozierà con la Russia fino a quando Putin ne sarà il presidente e ha chiesto anzi di entrare nella Nato con una procedura accelerata.