Agli agricoltori in questo momento storico viene chiesto dalle istituzioni di produrre cibo sicuro e in quantità ma questo procedimento sta diventando sempre più difficile a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. “Come agricoltori, più degli altri stiamo soffrendo il caro prezzi di energia e materie prime. Sono un imprenditore anche io, e so bene quello che oggi è l’impatto dei costi dell’energia e del gas, per produrre ad esempio il formaggio, per il quale abbiamo registrato il 25% del fatturato.”
Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a margine dell’apertura del Food&Science Festival, a proposito del Consiglio Straordinario sull’Energia che si è svolto a Bruxelles.
“Il costo dell’energia per un chilo di formaggio a dicembre era il 3%, a luglio è arrivato al 13% e a ottobre è previsto appunto al 25%. Che fare? Aumento il prezzo del Parmigiano del 25% e vediamo chi se lo potrà permettere, oppure dovrò chiedere al distributore una dilazione dei pagamenti (ma per quanto tempo e per quanto si fiderà di me?), oppure blocco la produzione con tutto quello che significa fermare un qualcosa che non può essere riconvertito. Come me tutti nel settore agroalimentare”, ha concluso.