L’istruzione deve rivestire un ruolo di primo piano nell’agenda politica e per rilanciare la scuola le leve principali su cui bisogna agire sono la stabilizzazione dei docenti precari e la riqualificazione degli edifici scolastici. È l’opinione di 9 italiani su 10 secondo quanto emerge da un sondaggio realizzato dalla SWG per la Gilda degli Insegnanti.
Oltre il 90 per cento degli intervistati ritiene che la scuola debba essere in cima alla lista degli impegni della classe politica. Analizzando la composizione sociale del 54% per cento degli intervistati che ritiene prioritario il tema dell’istruzione scolastica, risulta che a considerarlo tale sono soprattutto i genitori di figli che frequentano la scuola secondaria, le persone laureate e i ceti medio-alti. Precariato e inadeguatezza degli spazi dove svolgere l’attività didattica vengono indicati come i problemi della scuola più impellenti ai quali il prossimo governo dovrebbe dedicarsi.
Per il 27 per cento l’intervento più urgente da introdurre riguarda la stabilizzazione dei docenti precari, a garanzia della continuità didattica, e il potenziamento del sistema di reclutamento con concorsi a cadenza annuale, mentre il 26 per cento lo individua nella riqualificazione degli edifici scolastici attraverso l’ampliamento degli spazi e la riduzione del numero di alunni per classe. Secondo il 21 per cento, invece, la priorità spetterebbe al contrasto alla dispersione scolastica e al recupero del divario tra studenti del Nord e del Sud.