Pochi, tranne il Papa, tra i potenti della terra, ascoltano il grido dei poveri, degli affamati , dei perseguitati , degli oppressi del pianeta.
Purtroppo l’inaridimento delle coscienze è diventato una malattia dell’anima sempre più diffusa, specialmente in questa stagione quando mille sollecitazioni e mille richiami sollecitano l’identificazione con modelli di vita precari e fatui, nutriti di tutte le sollecitazioni ambigue del consumismo.
Anche qui, da noi, le statistiche denunciano la presenza di circa due milioni di poveri: una cifra non trascurabile per un Paese che si colloca tra le maggiori potenze economiche del mondo e che stride con la crescente richiesta di un pugno di privilegiati.
Un fenomeno questo, della concentrazione di immense ricchezze nelle mani di pochi, che ha ormai caratteristiche planetarie, posto che anche i paesi ove ancora vigono regimi che si dichiarano comunisti praticano in realtà un capitalismo arrembante, sia pure controllato dal partito unico.
Anche l’Europa, dove fioriscono le idee forti dei padri fondatori, sembra sempre più chiudersi in recinti di formalismi ed egoismi, come testimonia la penosa vicenda di milioni di profughi finora accolti da pochi paesi del Mediterraneo, fra cui l’Italia, e rifiutati invece con il supporto di guardie armate, muri e matasse di reticolati da altri paesi europei.
Né la musica cambia guardando gli equilibri geopolitici in genarale: non c’è solo il neo isolazionismo di Trump, ma anche il nuovo, più ambiguo e pur sempre predatorio disegno di estendere oltre il loro stesso spazio, pensiamo alla Cina, una rete di investimenti che di fatto sottrae parte di autonomia a paesi del terzo mondo e condiziona a tratti il futuro delle economie agricole e la realizzazione delle infrastrutture.
Non è quindi facile che prevalga nel frastuono del tempo che viviamo , l’ascolto al grido degli ultimi e dei dimenticati.
Tuttavia, nelle coscienze, dove è stata sterilizzata l’influenza delle grandi ideologie, l’insegnamento del Papa e la testimonianza dei fedeli può aprire sentieri di bene e di speranze.