Segretario Attilio Bombardieri, domani 19 settembre si apre la tre giorni fino al 21 settembre del III Congresso Nazionale della UIL RUA, il settore università e ricerca della UIL alla presenza di circa 300 delegati e istituzioni presenti. Cosa si aspetta e quali le linee programmatiche?
Il Congresso arriva in un momento storico, sociale, politico e sindacale particolarmente complesso.
L’emergenza sanitaria, la vile aggressione della Russia di Putin nei confronti di un popolo libero e democratico, l’ennesima crisi idrogeologica che ha colpito il territorio delle Marche causando centinaia di sfollati e perdite di vite umane mette, ancora una volta, in evidenza la fragilità di un Paese che vive di emergenze e non riesce a far diventare sistematica la prevenzione.
Prevenzione indispensabile anche nel mondo del lavoro, contiamo nel primo semestre di quest’anno 463 incidenti mortali e un aumento del 43% degli infortuni. La campagna di sensibilizzazione ZERO MORTI SUL LAVORO, intrapresa dalla UIL ha ricordato a tutti che sui luoghi di lavoro si muore e che vi è la forte necessità di metterli in sicurezza e per questo noi siamo convinti che quella sulla sicurezza sia una battaglia di civiltà.
Il nostro Congresso si svolge a ridosso delle elezioni politiche nazionali e a tutte le forze politiche e al nuovo Governo porremo immediatamente la problematica legata al rinnovo del Contratto Nazionale Istruzione e Ricerca che, ad oggi, è impantanato all’ARAN e che necessita di ulteriori risorse e norme di chiarimento, che consentano di arrivare ad una stesura che riconosca la dignità del Lavoro e delle professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori dei nostri settori.
Sul piano strettamente Sindacale la nostra tre giorni congressuale precede il Congresso della Federazione UIL Scuola RUA che avvierà il processo di unificazione delle Categorie della UIL della Scuola e della RUA in un rapporto di collegialità e sostegno per entrambe, senza dimenticare le specificità e le autonomie di tutti i Settori afferenti.
Da subito sarà necessario avviare un confronto serrato con il Governo e con la Governance degli Atenei e degli Enti Pubblici di Ricerca, sulle ingenti risorse provenienti dal PNRR e sulla necessità di intervenire con un piano assunzionale di Personale Ricercatore e tecnico/amministrativo a tempo indeterminato, in modo da poter rendere strutturali gli investimenti previsti nei Settori dell’Università e della Ricerca.
Quali sono le sfide che il mondo delle lavoratrici e dei lavoratori delle università e della ricerca si troveranno nei prossimi mesi?
La crisi energetica e la crescita esponenziale dell’inflazione non lasciano spazio a obiettivi a lungo termine. Oggi la prima sfida da affrontare è rappresentata dalla solitudine del lavoro. Oggi più che mai il lavoratore si sente inerme di fronte alla precarietà del lavoro e alla totale mancanza di valorizzazione dell’esperienza e delle professionalità acquisite.
Non possiamo più consentire che lavoratrici e lavoratori vivano il disagio della precarietà senza alcuna prospettiva di soluzione di un problema atavico del nostro Paese, sarà necessario investire nuove risorse e avviare qual percorso di stabilizzazione e certezza del lavoro, che garantisca un futuro dignitoso per tutti i lavoratori.
Giungere al più presto al rinnovo del Contratto Istruzione e Ricerca (che nascerà già scaduto – 2019/2021) è indispensabile per garantire, ai ricercatori e al personale T/A dei nostri settori, un nuovo modello ordinamentale ormai non più rispondente alle esigenze delle amministrazioni e del personale stesso, senza contare l’importanza di un aumento dei salari che consentirebbe di sopperire anche se in minima parte all’aumento quotidiano del costo della vita.
Il titolo del vostro congresso evidenzia un sindacato che si apre al terzo millennio evidenziando il ruolo delle persone e della conoscenza, ce lo può meglio dettagliare?
Ripartire dalla conoscenza e dalle Persone è fondamentale per il Sindacato che deve essere sempre più un Sindacato di prossimità e di sostegno verso i lavoratori che, prima di essere cittadini e lavoratori, sono Persone. Persone alle quali è necessario che il sindacato si accosti e ne ascolti il disagio, i problemi quotidiani e con fermezza li sostenga risolvendo e rivendicando con forza le soluzioni che spesso oggi una politica distratta, assente e autoreferenziale non ascolta.
Ripartire dalla conoscenza e dai saperi è la vera sfida per l’Italia e l’Europa?
Sicuramente la sfida globale è ridurre le diseguaglianze.
Pensiamo al Mezzogiorno sempre più isolato e depotenziato dove si pensa al ponte sullo stretto, senza accorgersi che ancora oggi è praticamente un’odissea infrastrutturale e non si riuscirebbe a raggiungerlo. Questo dovrebbe farci riflettere sulle problematiche degli studenti del Sud che accanto al disagio economico e sociale, si trovano di fronte, a causa di infrastrutture obsolete o assenti, a fronteggiare maggiori difficoltà nel frequentare le Università vicine e spesso preferiscono non iscriversi o andare al Nord con un dispendio economico insostenibile.
La società rischia di separarsi in due strati sociali: “chi conosce” e chi “non ha” gli strumenti della conoscenza. La storia ci insegna che attraverso la conoscenza, i saperi si trovano le forze per risollevarsi, per riprendersi dalle guerre, dalla povertà e dalle diseguaglianze sociali.
Il sindacato ha il dovere di perseguire questi obiettivi e di rivendicarli in Italia e in Europa, perché non bisogna mai dimenticare che la società deve perseguire il diritto alla comunità, il diritto allo studio e il diritto di essere Persone libere e non vi è libertà senza conoscenza e sapere.