Le forze ucraine avanzano e annunciano la riconquista di alti 500 chilometri quadrati nell’area di Kherson. Le truppe che controllavano quelle aree sono fuggite verso la Russia, che al momento non sembra prevedere l’invio di nuove unità militari, mentre Kiev denuncia nuovi bombardamenti nei territori da cui i russi si sono ritirati.
Sul fronte diplomatico è ancora stallo sui negoziati, con Medvedev che ribadisce le condizioni del Cremlino: “Capitolazione totale del regime di Kiev alle condizioni della Russia”. Per Zelensky i negoziati sono “impossibili fino alla completa liberazione dei territori occupati”. Scoperta un’altra camera delle torture in una città ripresa ai russi che si trovava in un seminterrato di Balakliya.
Gli Stati Uniti sostengono che la Russia ha in gran parte ceduto le sue conquiste vicino a Kharkiv, spostando le sue truppe oltre il confine.