L’ente statale russo per il controllo sui media ha revocato la licenza di pubblicazione al giornale indipendente Novaya Gazeta. Il giornale russo, diretto dal premio Nobel per la pace, Dmitry Muratov, aveva già sospeso le pubblicazioni per decisione autonoma lo scorso marzo, denunciando le forti pressioni delle autorità per la sua posizione critica nei confronti della guerra in Ucraina. Ad aprile, in Russia era stata censurata anche Novaya Gazeta Europa.
L’Onu ha parlato di un nuovo colpo all’indipendenza dei media russi. Negli anni, la Novaya Gazeta è diventata un punto di riferimento per il giornalismo russo indipendente, soprattutto in seguito alla pubblicazione di importanti inchieste relative a casi di corruzione e violazione dei diritti civili. Tra le firme di punta della testata, in passato, anche Anna Politkovskaja, giornalista uccisa a Mosca nel 2006 in un agguato di cui non è mai stato trovato il mandante. All’indomani della guerra in Ucraina, il direttore del giornale, Muratov, aveva espresso “dolore e vergogna” per la decisione di Vladimir Putin di dare inizio al conflitto.
Dopo poche settimane, in seguito ai continui richiami del Roscomnadzor, la Novaya Gazeta aveva deciso di sospendere le pubblicazioni. La revoca della licenza al giornale è soltanto l’ultima azione presa dal Cremlino per stringere il controllo sui mezzi di informazione. A marzo, la Duma, il parlamento russo, ha approvato una controversa legge sulla disinformazione, che prevede pesanti pene detentive per i giornalisti che mettono in dubbio la linea ufficiale del Cremlino.