lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

Scuola, Anief: ”Per precari storici carriera in salita”

“Si stanno completando le immissioni in ruolo di nuovi docenti nella scuola: purtroppo saranno molte meno delle 94 mila autorizzate dal ministero dell’Istruzione, per colpa del ministero dell’Istruzione che non vuole assumere i supplenti con oltre 36 mesi di servizio e nemmeno dalle graduatorie comuni delle Gps”.

Anief ricorda che “la grande maggioranza degli oltre 50 mila che saranno assunti a tempo indeterminato, come pure i quasi 60 mila che sono stati assunti in ruolo nel 2021 e hanno terminato da poche settimane l’anno di prova, saranno presto alle prese con la domanda di ricostruzione di carriera: è il riconoscimento degli anni di servizio, anche quelli di pre-ruolo, compreso l’eventuale servizio militare di leva. Una procedura che per i precari storici è svantaggiosa, perché non va a considerare tutto il periodo svolto come supplente”.

L’Anief ricorda che “lo Stato riconosce per intero solo i primi quattro anni di precariato”, per questo motivo il giovane sindacato “mette a disposizione di tutto il personale della scuola un Calcolatore ad hoc, così da permettere al neo-assunto di stimare il credito che vanta nei confronti dello Stato”.

“Nel volgere di pochi minuti – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – il lavoratore scoprirà quali sono tutti i servizi che andavano riconosciuti. Ma il nostro calcolatore è utile anche per chi ha già presentato domanda di ricostruzione di carriera: realizzando la simulazione, docenti e Ata potrebbero rendersi conto delle differenze retributive che lo Stato gli deve: si tratta di aumenti di stipendio e di cifre che possono arrivare a decine di migliaia di euro. È importante realizzare la simulazione, fare le proprie valutazioni e poi, se si vuole, essere contattati per potere chiedere formalmente l’avanzamento di carriera e il risarcimento: il sindacato infatti – conclude Pacifico – indicherà anche come portare avanti le azioni opportune al fine di recuperare il credito e quindi ottenere i conseguenti aumenti di stipendio che spettano”.
(ITALPRESS).

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