La storia del ragazzo di venticinque anni che attraverso una chat con la quale stava praticando bondage è morto per asfissia, oltre ad essere molto triste è anche piuttosto preoccupante.
L’uso di internet e delle chat a scopo di divertimento, anche sessuale, se veramente leggero e non volgare, forse può anche andare, ma se si arriva addirittura a provocarsi la morte, allora occorre capire come fare ad informare i giovani dei pericoli che si possono correre.
Il bondage, a dire degli esperti, prevede anche una azione di soffocamento parziale che “dovrebbe” far provare più piacere. Quando il piacere può provocare la morte però diventa gioco d’azzardo e roulette russa siamo fuori da ogni lecito percorso di libertà.
Internet ci serve ma dobbiamo saperlo usare. Si è detto tante volte ma non avevamo ancora sentito di un soffocamento. Occorre che si intervenga presto e bene. Sarà il caso di far capire quello che succede quando si inizia un processo di soffocamento per piacere sessuale. L’imitazione di queste pratiche può diventare virale e molto pericolosa.
Potremmo invitare il governo a produrre dei video educativi da diffondere sul web, dove, in forma anonima chiunque può vedere il percorso …. verso la morte.
Non vogliamo creare allarmismi inutili a tutte le mamme che sanno che i loro figli seguono amici, conoscenti e … sconosciuti con le chat. Assolutamente no, il nostro appello infatti è al Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio o a qualunque altro Ufficio che voglia intraprendere un percorso di necessaria prevenzione.
Tutto è importante. Non solo la prevenzione della caduta dei viadotti. L’ILVA, l’Alitalia, il patto salva Stati. Salviamo i nostri giovani, anche.