Il team dell’’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha lasciato Kiev e si è diretto, scortato da un convoglio, verso la centrale nucleare di Zaporizhzhia, a Energodar. Il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi, ha confermato ai giornalisti presenti a Kiev che “Ci stiamo finalmente muovendo, dopo diversi mesi di sforzi”. Il più grande impianto nucleare d’Europa è nelle mani dell’esercito russo dall’inizio di marzo e da diverse settimane è bersagliato dai bombardamenti, con le parti in conflitto in Ucraina che si accusano a vicenda dei raid.
Ma la missione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia dei tecnici dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica è iniziata nel peggiore dei modi. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, ha affermato che bombe russe hanno colpito i corridoi che dovrebbero essere utilizzati dagli esperti per giungere alla centrale nucleare. Dall’altro lato, funzionari filorussi affermano che le forze ucraine hanno compiuto 17 raid d’artiglieria nell’arco di due ore nell’area della centrale nucleare, utilizzando armi di grosso calibro prodotte negli Stati Uniti. Da settimane, Mosca e Kiev si scambiano accuse sugli attacchi nei pressi della centrale, dove da mercoledì è attesa la missione di monitoraggio dei tecnici dell’Aiea.