Il tema pensioni sarà la priorità del dopo elezioni. Il banco di priva della nuova maggioranza e nuovo governo che dovranno mettere mano alle scadenze di Opzione donna, Ape sociale e Quota 102. A sottolineare i passaggi è la Cisl che ricorda come il tema della flessibilità in uscita dal lavoro sia tra le riforme sulle quali trovare una convergenza politica.
Previdenza, uscita flessibile
Sulla previdenza serve una riforma che garantisca meccanismi di “flessibilità in uscita e un impianto sostenibile secondo criteri di equità, flessibilità, inclusione e sostenibilità sociale”. Scrive la
Cisl che auspica la ripresa di un confronto politico concreto, “dentro il quale costruire una pensione contributiva di garanzia per i giovani, sconti contributivi per le madri, un nuovo sostegno pubblico all’adesione alla previdenza complementare, un sostegno aggiuntivo ai lavoratori precoci e a chi svolge lavori gravosi e usuranti, con l’estensione dell’Ape sociale”.
Caro vita, aumentare le pensioni
C’è poi il grande tema degli aumenti delle pensioni. La Cisl con la Uil e la Cgil chiedono assegni più pesanti, questione che era già al centro dell’agenda sindacale prima della crisi dei prezzi e la corsa degli aumenti.
“Serve un nuovo decreto del governo in carica per confermare e consolidare aiuti e interventi strutturali, nella consapevolezza che l’impennata dei prezzi è destinata a durare”, fa presente la Cisl, “Se è necessario si mettano in campo risorse straordinarie, anche con uno scostamento di bilancio, azzerando l’Iva sui beni di prima necessità e di largo consumo”.
Lotta alle speculazioni
Un tema su cui la Cisl chiede interventi mirati e immediati è quello della speculazione. Troppe risorse sono sottratte allo Stato mentre sul costo del gas va posto un tetto. “Servono compensazioni immediate e soluzioni nuove, con controlli rigorosi sugli speculatori”, conclude la Cisl, “limiti al costo europeo di importazione del gas ma anche un tetto sociale al costo nazionale dell’elettricità”.