Pechino intensifica la collaborazione militare con la Russia annunciando l’invio di truppe nell’est russo a fine mese per un ciclo di esercitazioni congiunte con Mosca e con altri Paesi, tra cui India, Bielorussia e Tagikistan, le prime di questo tipo dal 2018. Il ministero della Difesa di Pechino ha affermato che la presenza cinese “non è correlata all’attuale situazione internazionale e regionale” e ha ringraziato Putin per “il sostegno coerente e fermo su Taiwan”. Il leader del Cremlino aveva infatti definito la visita della speaker della Camera Usa ,Nancy Pelosi, sull’isola “una provocazione ben pianificata”.
Nel frattempo, secondo il rapporto quotidiano dell’intelligence britannica, dopo le recenti esplosioni nelle basi aeree russe in Crimea, “i comandi russi sono sempre più preoccupati dal deterioramento della sicurezza” nella penisola annessa unilateralmente nel 2014. L’obiettivo di Kiev è proprio quello di “creare il caos” e destabilizzare i russi nelle zone occupate, ha spiegato il braccio destro di Zelensky. Ma gli occhi continuano a essere puntati sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe: il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha chiesto che l’ispezione “urgente” dell’impianto da parte dell’Aiea sia effettuata il prima possibile.