domenica, 17 Novembre, 2024
Cronache marziane

Tempo di scelte, tempo di programmi elettorali

…. È tempo di vacanze! quando neanche i marziani sfuggono alla consuetudine delle Feriae Augusti (che poi sarebbero i giorni del Ferragosto nostrano, volgarizzato ad uso dei successori di quelli che furono i sudditi degli imperatori romani), così Kurt prosegue nelle sue scorribande per il nostro pianeta, innanzitutto alla ricerca di quel refrigerio che piace tanto a noi terrestri.

Stavolta (ignaro dei picchi di calore che hanno colpito l’Isola un paio di settimane addietro) se ne è tornato in Inghilterra per capire chi vincerà la successione di Boris Johnson, ma – prima di volare lì –  ha dovuto darmi ragione sul dato di fatto per cui quel successore (anzi, quella successora, trattandosi di Liz Truss Sua attuale Ministra degli Esteri) non sarà il traditore Rishi Sunak (cancelliere dello Scacchiere e già Suo fedelissimo), ma sarà in tutto e per tutto una copia della Tatcher: meno tasse, più mercato e guerra all’immigrazione selvaggia.

E’ un programma che somiglia molto a quello del CentroDestra nostrano, ma lì il Partito Laburista non lo contrasta con le ammucchiate che vediamo in questi giorni qui da noi, ma offre proposte serie e coerenti con la sua storia: più Stato sociale per assistere i meno abbienti, uso della leva fiscale per politiche di rilancio della produzione, miglioramento dei rapporti  con l’Unione Europea.

Se confrontiamo quel programma con quello che offre, in Italia, la Sinistra di Enrico Letta c’è da rabbrividire.

L’obiettivo del Partito Democratico e dei suoi scombiccherati compagni d’avventura non è infatti quello di offrire una proposta politica alternativa a quella del CentroDestra, quanto piuttosto impedire a quest’ultimo di raggiungere – nella competizione elettorale – quella maggioranza assoluta dei seggi che renderebbe superflua ogni negoziazione, con l’altra parte politica, delle scelte che si andranno ad effettuare.

Non c’è però da meravigliarsi di questo, visto che è dal 1948 che il principale partito della sinistra – pur diversamente denominato nel tempo – usa la tecnica di alternare il proprio ruolo di governante con quello di (non gradito) suggeritore delle scelte di chi governa, in quel momento, al suo posto: guai però a non seguire quei “suggerimenti”, perché ne scaturirebbero disordini in Parlamento e nelle Piazze.

Dobbiamo riconoscere che, finora, questo modo di far politica ha consentito al Partito Comunista prima e, ora, al Partito Democratico di continuare ad influenzare tutte le scelte fondamentali che nel nostro Paese sono state compiute negli ultimi decenni; ora però – per la prima volta – c’è la possibilità di cominciare a far politica nello stesso modo degli altri Paesi Occidentali: il Governo alla maggioranza e alla minoranza l’Opposizione, senza però che Quest’ultima possa impedire che si compiano scelte per realizzare le quali una maggioranza diversa da quella imperniata sul PD ha vinto le elezioni.

D’altronde le novità del momento non mancano: pochissimo tempo per allestire macchine da guerra più o meno gioiose, ancor meno tempo per invadere con iniziative giudiziarie – non importa quanto raffazzonate – il campo della politica: in altre  parole non siamo ancora a livello dell’Inghilterra, ma non siamo neanche fermi ai tempi in cui, manovrando lo Spread, si poteva imporre ad un Governo democraticamente eletto di cedere il posto ad un Commissario scelto all’Estero e che pretendeva addirittura, per occupare quel posto, la nomina a Senatore a vita.

Il Marziano ha ascoltato queste mie declamazioni senza battere ciglio, ma non ha rinunciato a rintuzzarle con la punta di veleno che gli è consueta: intanto il Centrodestra – mi ha detto – non ha ancora vinto le elezioni e poi, ammesso che vinca, sei proprio sicuro che gli consentiranno di realizzare pacificamente il programma con cui si è presentato agli elettori? Non dimenticare – ha concluso – che la Corte Costituzionale è pur sempre in agguato!

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