Le preoccupazioni sono state lanciate nell’ultimo rapporto Svimez sui ritardi del Mezzogiorno, che ricorda come la priorità va data ai progetti del Piano nazionale di Ripresa. A sollecitare attenzione e concretezza è anche la Uil, il sindacato non nasconde la sua preoccupazione.
Nord-Sud, divario si amplia
“Occorre monitorare attentamente”, spiega Ivana Veronese, segretaria Confederale Uil con deleghe su Politiche attive e passive del lavoro, immigrazione, Mezzogiorno e coesione territoriale, “la clausola del 40% delle risorse del Piano nazionale di Ripresa al Mezzogiorno, altrimenti, come indica l’anticipazione del rapporto della Svimez, i divari tra Nord e Sud invece di ridursi si ampliano”.
Accelerare sulla coesione
Per la dirigente sindacale ci sono alcune priorità tra queste l’avvio del Piano di coesione. “Contestualmente occorre accelerare la spesa delle risorse europee e nazionali della coesione 2014-2020”, evidenzia Ivana Veronese, “e avviare la nuova programmazione 2021-2027 per il quale al Mezzogiorno andranno più di 120 miliardi di euro”.
Creare occupazione
“Ovviamente queste risorse”, prosegue la segretaria Confederale Uil, “dovranno essere concentrate su infrastrutture materiali ed immateriali in grado di assicurare l’accesso ai servizi pubblici di qualità anche in questa parte del Paese e creare nuova e buona occupazione per donne e giovani. Per questi ultimi serve far ripartire anche il cosiddetto ascensore sociale, che temiamo”, conclude Ivana Veronese, “venga messo a rischio con l’autonomia differenziata, al pari dei tanti diritti di cittadinanza, a partire dall’istruzione e dal lavoro”.