Il termine “Black Friday” risale al 1951. In un documento dell’epoca, il termine oseremmo dire storico, veniva utilizzato per sottolineare la pratica di molti dipendenti di dichiararsi malati il giorno dopo il Ringraziamento con l’obiettivo di portarsi a casa ben quattro giorni consecutivi di ferie.
Un weekend lungo, che iniziava dall’ultimo giovedì di novembre per finire con la domenica successiva, una pacchia per tutti i lavoratori. Il termine è diventato di uso comune solo a partire dagli anni 60, di pari passo con l’aumento di questa usanza per il consumatore americano. Si dice che il nome, potrebbe risalire al termine “black” significa nero come i bilanci in attivo delle aziende.
Lo shopping compulsivo, del pubblico e i grandi sconti riportavano infatti i bilanci dal rosso, colore tipico delle perdite, al nero, quello che segnava l’inizio della ripresa e, ufficialmente, del periodo di maggior guadagno per tutti, quello natalizio.
Il giornalista Joseph P. Barret, riprese il termine per spiegare la sempre più forte abitudine degli americani di andare a far compere l’ultimo venerdì di novembre. Proprio negli anni 80′ il fenomeno iniziò a coinvolgere tutti gli Stati Uniti, diventando di portata praticamente nazionale. In quegli anni i consumi erano alle stelle e proprio in quegli anni si iniziò ad assistere a scene entrate di diritto nella storia e che ancora oggi vediamo nella maggior parte dei negozi a stelle e strisce.
Code chilometriche davanti alle porte dei negozi, corse sfrenate verso il grande acquisto, vere e proprie risse, persone presenti davanti alle porte dei negozi già molte ore prima dell’apertura. Già negli anni 90′ queste abitudini hanno trasformato il Black Friday in una vera e propria festa nazionale, seppur non ufficialmente riconosciuta. Tantissimi lavoratori sono infatti lasciati liberi per dedicarsi totalmente allo shopping, mentre quelli del settore commercio sono costretti a pesantissimi straordinari per far fronte alla ressa di pubblico che per tante ore popola negozi, centri commerciali e grandi magazzini. La giornata è diventata in parte molto più importante rispetto a quelle che precedono il Natale: l’esito degli affari durante il Black Friday è indice dell’andamento del mercato durante il periodo delle feste e previsione quasi certa della propensione del consumatore all’acquisto nelle settimane successive.
Il successo negli Stati Uniti ha dato una grande spinta propulsiva anche ad altri Paesi, che hanno riproposto le medesime modalità e gli stessi sconti delle grandi catene americane, facendo diventare l’ultimo venerdì di novembre una giornata dedicata ai grandi sconti, nonostante, alla fine, non ci sia nessun giorno del Ringraziamento a far da traino. Paesi come Spagna, Brasile e Germania stanno costruendo una tradizione più che consolidata per il Black Friday, tra eventi a tema e sconti capaci di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone. I numeri degli Stati Uniti rimangono ancora insuperabili: nel 2013, ad esempio, in un solo giorno 80 milioni di persone hanno speso 57,4 miliardi di dollari, come se l’intera popolazione della Germania fosse andata a fare shopping in una sola giornata. Le cifre degli ultimi anni si sono abbassate: nel 2016 sono stati spesi 3,34 miliardi di dollari, ma con un incremento del 21,6% rispetto al 2015. A spendere di più sono i giovani compresi tra i 25 e i 34 anni, che coprono il 56% dei negozi fisici e il 62% di quelli online. Oggi questa tradizione ha subito un nuovo aggiornamento, dovuto alla sempre più importante diffusione del commercio elettronico. Gli sconti hanno iniziato a spostarsi anche online, con grandi siti come Amazon al centro della scena.
Tanti i consumatori che, pur di evitare le grandi file, hanno spostato i loro acquisti sulla rete. Ed è proprio grazie ad internet che il Black Friday ha iniziato a diffondersi anche in Italia. Qui le grandi file non sono ancora arrivate, ma molti distributori e negozi, anche fisici, hanno iniziato a fare propria questa usanza. Siamo pronti per lo shopping… e magari di venerdì nero sarebbe bello fare affari d’oro!