La partecipazione dell’Enea e degli altri partner italiani al progetto IPCEI Hy2Tech consentirà al nostro Paese di sfruttare le considerevoli opportunità derivanti dall’utilizzo dell’idrogeno nei diversi settori applicativi, quali industria, trasporti, civile e residenziale.
“Nel settore idrogeno, conduciamo da molto tempo a livello nazionale e internazionale attività di R&I, in stretta collaborazione con gli operatori industriali del settore, e supportiamo come advisor tecnico-scientifico il Ministero della Transizione Ecologica e il Mise nel perseguimento degli obiettivi strategici previsti in ambito Pnrr, Mission Innovation e IPCEI”. È quanto afferma il presidente dell’Enea, Gilberto Dialuce, in merito all’approvazione da parte della Commissione Ue del primo progetto IPCEI sull’idrogeno, che prevede un finanziamento di oltre 1 miliardo all’Italia per attività di ricerca e innovazione, di cui 52 milioni all’Enea.
Il progetto Enea durerà cinque anni e si pone l’obiettivo di contribuire a colmare il divario tra lo sviluppo e la validazione di tecnologie innovative a scala di laboratorio e il livello di impianto pilota, supportando l’industria nella fase di prima industrializzazione. “Nel Centro Ricerche Enea della Casaccia (Roma), dove è in costruzione una hydrogen valley dimostrativa, saranno realizzate 4 pilot lines: sviluppo di componenti e sistemi per produzione, trasporto e distribuzione dell’idrogeno; celle a combustibile; power train a fuel cell; integrazione in diverse applicazioni della mobilità.
Le pilot lines si pongono come un anello di congiunzione tra ricerca e industria per dare impulso al trasferimento tecnologico e all’industrializzazione di prototipi di laboratorio”, sottolinea Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento Enea di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili.
“Il connubio tra ricerca e industria rappresenta un valore aggiunto che si traduce in ricadute economiche dirette e indirette per lo sviluppo sociale e la crescita dell’occupazione, anche attraverso la formazione e la riqualificazione di figure professionali, con benefici in termini di decarbonizzazione del sistema energetico e incremento nell’utilizzo delle fonti rinnovabili”, conclude Graditi.