venerdì, 22 Novembre, 2024
Società

I rischi di un autunno di tensioni sociali

Sicurezza ed insicurezza sono i veri temi che dovrebbero primeggiare in questa prematura e dissennata campagna elettorale. Al di là di ogni opinione politica, ugualmente rispettabile, il nostro paese scivola verso derive di violenza verbale e fisica che debbono preoccuparci.

La pandemia aveva già giocato un ruolo importante, rendendoci tutti più timorosi, e molti ingiustamente terrorizzati da una gestione delle informazioni e della sanità da dimenticare. Poi è arrivata la guerra di Putin e contro l’Ucraina, della quale avremmo fatto volentieri a meno, se non si fosse deciso di sopperire alla inazione della NATO e degli USA con nostre ed europee iniziative senza costrutto e senza reali risultati fino ad oggi.

Al quadro imprevedibile sopra delineato si aggiungono i problemi di sempre. Nonostante l’encomiabile sforzo delle nostre forze dell’ordine e della nostra intelligence, tra le migliori al mondo, le nostre due capitali, Roma e Milano, sono in mano alla criminalità organizzata e a bande di delinquenti di strada, che sfruttano tra l’altro i rinforzi che arrivano da cittadini extracomunitari che abbiamo fatto entrare e facciamo permanere nel nostro paese senza una chiara politica di integrazione e di selezione.

Al rientro dalle ferie estive avremo altri pericoli per la nostra sicurezza, derivanti dalla incombente e conclamata crisi energetica. I costi saranno insostenibili per famiglie e imprese, aumenteranno chiusure e contenziosi. Gli aiuti stanziati sino ad oggi non saranno comunque sufficienti a coprire il disagio di quanti non avranno più un lavoro, dato che si sta privilegiando da anni l’attenzione al reddito fisso e penalizzando i ceti imprenditoriali e professionali. Il tessuto produttivo del paese, coloro che avrebbero ancora spazi per fare assunzioni di personale, in Italia sono unicamente, diciamolo chiaro, le imprese e il settore della consulenza. Il cuneo fiscale e le mostruosità organizzative del nostro fisco non consentono ottimismi.

Senza dire che non abbiamo alcuna certezza che i soldi del PNRR vengano ben orientati e, soprattutto, che arrivino in tempo alle amministrazioni e alle imprese virtuose. È mancata l’organizzazione, ci risulta che oggi essa sia in affanno causa i soliti problemi di una burocrazia che continua a essere il vero pericolo alla ricostruzione della credibilità internazionale del nostro paese. Aggiungiamoci le vulnerabilità informatiche, con una Cybersecurity ancora insufficiente e lacunosa, nonostante i meritori sforzi del governo dimissionario.

In questo contesto, bisogna lavorare senza indugi per creare le condizioni che la ripresa autunnale non sfoci in tensioni sociali, che potrebbero rinfocolare, a loro volta, in qualche esaltato delle tentazioni terroristiche e, soprattutto, regalare praterie preziose alle mire espansionistiche delle mafie. La politica, tutta, rifletta.

*Direttore Crst

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Confcommercio: i Giovani imprenditori credono nel futuro. Pronti ad aprire nuove imprese

Angelica Bianco

I pensionati dell’agricoltura hanno un importo medio di poco più di 700 euro

Ettore Di Bartolomeo

Comunità energetiche: Ue approva i 5,7 miliardi di incentivi

Cristina Calzecchi Onesti

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.