Il 24,6% delle calciatrici della Serie A, nonostante abbiano deciso di praticare lo sport a livello agonistico, sono riuscite a conciliare gli allenamenti con lo studio, conseguendo un diploma di laurea. A dirlo è la ricerca Aic, l’Associazione italiana calciatori.
Un dato concreto per analizzare le politiche di “dual-career” promosse dall’Assocalciatori e che conferma un alto livello di competenze extra-sportive acquisite dalle atlete durante la carriera. Il 40% delle laureate ha scelto un percorso contiguo alla carriera agonistica (30% Scienze Motorie e 10% Sports management). Non mancano, tuttavia, lauree più “tradizionali” (4% Scienze Politiche, 4% Lingue, 5% Medicina e Farmacia o 5% Ingegneria) e gruppi di laureate in discipline “trasversali” o nuove (10% Psicologia, 7% Economia e 21% di lauree diverse). Un quadro estremamente articolato che trova conferma anche nel trend delle calciatrici che stanno attualmente frequentando un corso di studi universitario: il 21% del totale.
Tra le ragazze che studiano per diventare dottoresse, la laurea in scienze motorie e scienze motorie calcio costituisce la prima scelta (46%). Aumentano le calciatrici che scelgono di specializzarsi in ambiti economici (11%) o nella comunicazione (8%). Un processo di crescita delle competenze della categoria che si orienta verso percorsi sempre più differenziati (1 calciatrice su 4 delle “iscritte” sceglie percorsi diversi da quelli più diffusi). Sommando il 24.6% delle “laureate” ed il 21% delle “iscritte” si rileva che poco meno di una calciatrice su due (il 45,6%) ha conseguito una laurea o sta studiando per conseguirla.