lunedì, 18 Novembre, 2024
Politica

Crisi in alto mare. Verso le elezioni anticipate

La crisi di Governo è esplosa all’improvviso, per effetto di un meccanismo noto in politica: si tira la corda per mostrare forza e determinazione, ma l’interlocutore non abbocca, non media, non concede. E
la rottura diventa inesorabile.

Conte ha osato molto, ma Draghi non si è sottratto allo scontro, ha rilanciato chiudendo senza appelli a una prosecuzione rissosa del suo Governo.

Ragionevolmente questa esperienza di solidarietà nazionale appare conclusa. Se mai ci fossero dubbi, sono le parole del premier a chiudere il discorso: ‘torniamo alle vite precedenti’.

Draghi vuol dire che lui una vita ce l’ha. Quel che non dice, e magari pensa, è che molti parlamentari non sanno esattamente cosa fare nell’avvenire.

La politica ha sbagliato a pensare che Draghi potesse essere ammansito e incluso nelle liturgie di palazzo. Lui non è un politico, non vuole esserlo. È un civile servitore, e si espone finché – appunto – c’è
da rendere un servizio.

Galleggiare non è né il suo mestiere né la sua ambizione. Ecco perché ha scandito quelle parole così semplici e definitive: ‘torniamo alle vite precedenti’.
E la parola adesso tornerà agli elettori.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Legge sulle lobby: sì alle influenze lecite. Registro obbligatorio ma non per tutti

Giuseppe Mazzei

In italia 61mila detenuti, il tasso di affollamento è al 119%

Francesco Gentile

Giustizia. Mediazione difficile. Tra Conte e Cartabia il ruolo di Letta

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.